ROMA L’università “La Sapienza” di Roma da oggi ha un nuovo Rettore. È il calabrese Eugenio Gaudio, e anche lui – come il suo predecessore, Luigi Frati – arriva dalla facoltà di Medicina, di cui è preside. Il neo Magnifico avrà l’onere e l’onore di guidare l’ateneo più grande d’Europa e tentare il rilancio dopo anni segnati da scandali e polemiche che hanno travolto a più riprese il suo predecessore. L’ultima, in ordine temporale, riguarda l’abuso d’ufficio che gli viene contestato dalla procura di Roma per aver creato una struttura ad hoc all’interno del policlinico universitario dell’Umberto I dandone la direzione al figlio, Giacomo Frati. Al termine della seconda tornata elettorale, Gaudio, 58 anni, ha avuto la meglio sull’unico candidato rimasto in corsa, il prorettore uscente ed ordinario di Struttura della Materia, Giancarlo Ruocco. Il neorettore, che resterà alla guida dell’ateneo per i prossimi sei anni, ha conquistato 2546 voti, pari al 59,9% delle preferenze. Lunedì scorso, alla vigilia dell’ apertura delle urne, gli altri quattro candidati – tra cui anche la prima donna nei 700 anni della storia della Sapienza, Tiziana Catarci – hanno deciso di ritirarsi dalla sfida elettorale dopo il netto distacco accumulato su Gaudio e Ruocco al primo turno. «La Sapienza è un bene del Paese, per i nostri figli e nipoti – le prime parole da rettore di Gaudio –. Tutti devono essere consapevoli di questo e devono contribuire a creare le condizioni di una crescita e di una migliore immagine internazionale». I primi tre passi alla guida dell’Ateneo – dice il Magnifico nella conferenza stampa di presentazione – saranno rivolti al coinvolgimento di tutti i dipartimenti e le facoltà, alla semplificazione delle regole e all’apertura verso l’Europa. Ora bisognerà far dimenticare le polemiche che hanno travolto negli ultimi anni il suo predecessore. «A quello che ci risulta, ci sono state tutte assoluzioni – ribadisce –, ma non bisogna mischiare il piano giudiziario con quello universitario. Noi qui siamo chiamati ad insegnare, a fare cultura». E infine, Gaudio non nasconde la sua apertura verso il finanziamento privato. «Vogliamo modificare i regolamenti interni in modo da poter avere un afflusso anche da parte di realtà esterne, imprenditoriali – sottolinea –. Oggi, per esempio, la Fiat non potrebbe finanziare una cattedra di ingegneria meccanica. Noi questi ostacoli vogliamo rimuoverli». Docente di Anatomia e presidente della Conferenza permanente delle facoltà e scuole di Medicina e Chirurgia, Gaudio si prepara ad affrontare l’ennesima sfida. Ridare alla Sapienza quella credibilità e quella fiducia richieste a gran voce durante la campagna elettorale non solo dai docenti stessi, ma anche dagli studenti, per creare – come dice lui stesso – «una grande università italiana ed europea».
Domenico Palesse (Ansa)
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