ROMA «Per battere le mafie va bene, naturalmente, la repressione, ma non bisogna dimenticare l’utilità della prevenzione»: lo ha riferito il sindaco di Rosarno, Elisabetta Tripodi, intervenendo questa mattina alla Camera dei deputati nel corso dell’incontro “I Sindaci d’Italia nell’Aula di Montecitorio. Idee per il futuro del Paese”, cui hanno partecipato centinaia di amministratori locali provenienti da ogni angolo della Penisola.
Parlando di legalità, la prima cittadina calabrese ha ricordato «che continua a essere utile colpire le associazioni mafiose anche nei loro interessi economici e imprenditoriali». Secondo Tripodi le norme sullo scioglimento delle città infiltrate dalla mafia «andrebbero riscritte, prevedendo anche uno sforzo forte per aiutare in maniera più diretta i comuni interessati».
«Oggi – ha aggiunto – è necessaria la rivisitazione delle norme per colpire le mafie attraverso la confisca dei beni immobili» perché «l’assegnazione ai comuni non ha funzionato. Troppi anni passano dal sequestro all’affidamento ai comuni».
«Mi piacerebbe – ha concluso Tripodi – che nasca la consapevolezza della necessità di avere una formazione per gli amministratori sui temi della legalita’ e della sicurezza dei nostri enti».
I lavori sono stati introdotti dalla presidente Laura Boldrini e la discussione si è articolata su sette tematiche: ambiente, finanza locale, immigrazione e asilo, legalità, politiche di genere, ordinamento, welfare. Le conclusioni sono state affidate a Piero Fassino, presidente dell’Anci (Associazione nazionale comuni italiani), alla calabrese Maria Carmela Lanzetta, ministro degli Affari regionali e delle autonomie, e a Graziano Delrio, sottosegretario alla presidenza del Consiglio.
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