Alle dieci di sera, in una saletta di Montecitorio solitamente utilizzata per le riunioni dei deputati del Pd, è Lorenzo Guerini a dettare la linea: «Il nostro partito in Calabria non farà alleanze con chi nel corso di questi anni ha sostenuto la giunta Scopelliti». Agli unici suoi due interlocutori presenti in quel momento, Ernesto Magorno e Mario Oliverio, non è rimasto altro che prendere atto della situazione e accordarsi alle indicazioni del plenipotenziario di Matteo Renzi. Guerini ha già informato della decisione Angelino Alfano e nelle prossime ore farà la stessa cosa con Lorenzo Cesa.
Intendiamoci: al Nazareno non intendono chiudere le porte in faccia a una collaborazione sui territori con quelle forze politiche che sostengono il governo ma in Calabria, data la situazione, «non ci sono le condizioni» per realizzare tale discorso. Troppe macerie ha lasciato l’esperienza Scopelliti, e il Pd non intende non segnare una netta discontinuità rispetto al recente passato.
Raccontano che Oliverio, nel corso del conclave con Guerini e Magorno, abbia provato invano a far comprendere l’opportunità di aprire una breccia nel fronte avversario, provando a dividere l’Udc di Trematerra da Forza Italia e dagli altri partiti del centrodestra. Da Guerini, ma soprattutto da Magorno, sono arrivate sostanziali chiusure a questa ipotesi. Ciò significa che il discorso di un allargamento della coalizione è chiuso? La risposta è nì. Oliverio tenterà fino all’ultimo momento utile di inglobare nel centrosinistra il partito di Cesa.
Realisticamente la sensazione è che se novità arriveranno, esse saranno rappresentate dai movimenti civici che potranno affiancarsi alle sigle tradizionali. In questa direzione risulta in fase avanzata il discorso avviato con Pippo Callipo. Nelle scorse settimane l’imprenditore vibonese e Oliverio hanno avuto modo di verificare che esistono diversi punti di convergenza tra i loro rispettivi programmi per il rilancio della Calabria. È probabile, dunque, che Callipo metta a disposizione il suo movimento per favorire l’elezione a governatore del presidente della Provincia di Cosenza.
Ma non è la sola novità. Oliverio sarebbe al lavoro per favorire la nascita di una lista che metta assieme «le migliori energie» del mondo accademico, delle professioni e delle forze sociali. Nei suoi piani c’è infatti quello di riuscire a recuperare consensi in ampi strati della società calabrese che attualmente non sono attratti dalle forze politiche in campo. Tutti questi temi saranno comunque affrontati nella direzione regionale del partito che Magorno ha convocato per lunedì prossimo a Lamezia Terme.
Il diktat di Guerini, paradossalmente, semplifica le scelte del Nuovo centrodestra, che oggi potrebbe chiudere ufficialmente l’accordo con Forza Italia e convergere sul nome di Wanda Ferro. La condizione posta dal coordinatore regionale degli alfaniani Tonino Gentile (no alla candidatura dei consiglieri uscenti nelle liste civiche) pare abbia ricevuto l’ok di Matteoli e Verdini. Quanto all’Udc, anche in questo caso la strada è tracciata. I centristi dovrebbero affrontare la competizione elettorale con la stessa coalizione che vinse le elezioni nel 2010.
Antonio Ricchio
a.ricchio@corrierecal.it
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