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Il cittadino che pignora Equitalia

REGGIO CALABRIA Lo stupore era dipinto sulla faccia di tutti i dipendenti, quando l’ufficiale giudiziario è entrato negli uffici di Equitalia a Reggio per procedere al pignoramento. Sì, proprio cos…

Pubblicato il: 11/10/2014 – 8:13
Il cittadino che pignora Equitalia

REGGIO CALABRIA Lo stupore era dipinto sulla faccia di tutti i dipendenti, quando l’ufficiale giudiziario è entrato negli uffici di Equitalia a Reggio per procedere al pignoramento. Sì, proprio così. Almeno per una volta le parti si invertono: a essere morosi non sono i cittadini, bensì l’ente più temuto d’Italia. Quello che manda le cartelle esattoriali, che intima i pagamenti, che sta perennemente col fiato sul collo dei contribuenti. Lo spauracchio inflessibile che agita i sonni degli italiani si trasforma così in una comune società insolvente, refrattaria a saldare i conti. Equitalia, però, è stata costretta a pagare.
Tutto inizia nel 2011, quando un cittadino reggino cita in giudizio davanti al giudice di pace sia il Comune di Reggio sia l’ente di riscossione per chiedere l’annullamento di una cartella esattoriale. Quasi 500 euro per una multa. Cifra che non doveva essere pagata a causa dell’illegittima maggiorazione della sanzione. Nel ricorso presentato dall’avvocato Samantha Farcomeni veniva dedotta anche l’inesistenza della notifica della cartella e dell’avviso di liquidazione e la decadenza dei termini di riscossione. Il giudice di pace accoglie la richiesta e annulla la cartella, condannando Equitalia e il Comune al pagamento delle spese legali.
Ma il Comune non scuce un centesimo. E allora Farcomeni decide di procedere direttamente contro Equitalia (legittimata passivamente come Palazzo San Giorgio). Il 18 luglio scorso, prima del pignoramento vero e proprio, parte l’atto di precetto. In sostanza è un'”intimazione” volta a far adempiere un obbligo, come direbbero i giuristi. È un avviso specifico: Equitalia, ricordati che devi pagare. Ma no, non succede nulla, Equitalia non paga. L’ente puntualissimo nel pretendere i pagamenti a suo favore, quando si trova dall’altra parte non è altrettanto sollecito. L’avvocato Farcomeni va avanti e il 25 settembre, una volta decorso il termine del precetto, chiede agli ufficiali giudiziari di andare a riscuotere i soldi direttamente “a casa” del debitore, cioè negli uffici di della società, in via Demetrio Tripepi. Il pignoramento è poi andato a segno. C’è di buono che Equitalia non è nullatenente.

 

Pietro Bellantoni

p.bellantoni@corrierecal.it

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