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«Il parco eolico di Catanzaro non rimanga una questione sospesa»

CATANZARO «Una filiera ininterrotta di pareri ed autorizzazioni fa si che il parco eolico autorizzato dalla Regione Calabria, con decreto del dicembre 2012 che dovrebbe sorgere circondando un …

Pubblicato il: 11/10/2014 – 11:16
«Il parco eolico di Catanzaro non rimanga una questione sospesa»

CATANZARO «Una filiera ininterrotta di pareri ed autorizzazioni fa si che il parco eolico autorizzato dalla Regione Calabria, con decreto del dicembre 2012 che dovrebbe sorgere circondando un territorio di circa 1500 ettari nei comuni di Simeri Crichi estendendosi anche a Catanzaro nella valle del torrente “Fegato” e fosso “Volturino, rimanga una questione sospesa. Anzi, sembra che tutti gli attori della filiera autorizzatoria, Regione, amministrazione provinciale e amministrazioni comunali attendano l’esito del giudizio in corso presso il Tar di Catanzaro. È evidente che questa situazione non sia possibile – afferma Pietro Molinaro, presidente di Coldiretti Calabria – perché i cittadini hanno bisogno di sapere. Ultimo in ordine di tempo a pronunciarsi è stato il dipartimento Agricoltura regionale che, rilevato che non esistono vincoli forestali, ha messo nero su bianco affermando che “la questione assume squisitamente rilievo sul piano urbanistico e quindi la competenza non è in capo al dipartimento”».

«Già agli esordi della vicenda – ricorda ancora Molinaro – avevamo espresso ai sindaci di Simeri Crichi e di Catanzaro tutte le nostre perplessità relativamente all’ installazione di 30 aerogeneratori di potenza elevatissima, (2,5 MW ciascuno) con una altezza spropositata (150 metri da terra) sia sui dorsali che sulle pareti che smembreranno il territorio con un danno rilevantissimo alle attività agricole: in questi mesi abbiamo seguito la vicenda e ritorniamo a farlo. L’eventuale realizzazione del parco eolico determina una rilevante interferenza visiva anche a chilometri di distanza, che provoca tra l’altro, come abbiamo potuto constatare con un gruppo di imprenditori agricoli, traumi proprio all’identità e alla storia dei territori. Continuiamo a non credere, e ormai è una convinzione collettiva, che a prevalere siano logiche di pura rendita e atte solo a generare profitto a vantaggio di pochi, e che esse attecchiscano indisturbate. Per questo riaffermiamo: no all’eolico selvaggio e stop allo scempio del territorio. 

«L’assetto del territorio e il suo sviluppo, devono avere come perno il settore agroalimentare e quello del turismo. Non ci si può solo riempire la bocca in occasioni ufficiali  – continua –  quindi non possiamo permettere che i nostri paesaggi, coste e colline che sono il patrimonio e anche gli strumenti con cui attuare la strategia di sviluppo sostenibile subiscano un danno incommensurabile. Visto che ancora la vicenda non è conclusa, chiediamo – accentua Molinaro – che l’assessorato all’Urbanistica, l’amministrazione provinciale e le amministrazioni comunali interessate Simeri Crichi in particolare e Catanzaro, non facciano buon viso e cattivo gioco e si prendano fino in fondo le proprie responsabilità esercitandole con particolare attenzione, anche perché, basta guardare, la Calabria è stata distrutta con questo tipo di speculazioni, fatte da società che sono autentiche scatole cinesi e che, come è sotto gli occhi di tutti, hanno badato solo al profitto e a più riprese hanno attirato l’attenzione della magistratura inquirente. Occorre saper decidere cosa è meglio, magari confrontandosi con i cittadini, sottoponendo loro le scelte senza farlo nel chiuso delle stanze guardando solo codici e codicilli. Sono scelte politiche – conclude Molinaro – che devono guardare al benessere delle persone e dei territori». 

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