CATANZARO «Coinvolgeranno tutte le province calabresi i presidi dei lavoratori Lsu, Lpu, ex articolo 7, percettori ammortizzatori sociali del prossimo lunedì. Le mobilitazioni saranno concentrate davanti alle sedi Inps e alle sedi dei partiti di governo. È il silenzio su queste vertenze di questo governo che preoccupa». È quanto sostengono, in una nota congiunta, le segreterie della Cgil Calabria e di Catanzaro. «La Cgil Calabria – prosegue la nota – rivendica precise politiche del lavoro che affrontino le necessità di circa 30mila calabresi costretti a sopravvivere con le sole indennità. Infatti, già lo scorso maggio avevamo registrato l’impegno ufficiale del governo Renzi, che si era impegnato formalmente a saldare il 2013 e a provvedere alla contrattualizzazione dei precari. Purtroppo, a tutt’oggi il presidente del Consiglio tace; tacciono, allo stesso modo, il ministro del Lavoro. La cabina di regia non si sta di fatto occupando di politiche del lavoro. Il jobs act, d’altronde, conferma quanto denunciato: non è la tutela dei lavoratori e dei diritti l’obiettivo, ma cancellare i diritti conquistati in anni di lotta delle lavoratrici e dei lavoratori, a partire dall’articolo 18, e riducendo i destinatari degli ammortizzatori sociali. La Cgil Calabria chiede con forza al governo interventi strutturali, e politiche attive che creino occasioni di vero lavoro, che guardino alla qualità dell’impiego. Di qui, dunque, le nostre iniziative di lotta, che prendono il via con il sit in di lunedì 13, per proseguire giovedì 16 ottobre, a Cosenza, con la segretaria Susanna Camusso, prima di ritrovarci, tutti insieme, il 25 a Roma».
«Saranno, queste – conclude la Cgil – giornate importanti, perché costituiranno la nostra occasione per gridare forte a chi finora non ha voluto ascoltare, che questa controriforma del lavoro è costruita per danneggiare chi lavora e chi cerca da tempo un lavoro, mortificando, particolarmente e ancora una volta, con il suo assordante silenzio, le donne e gli uomini della Calabria».
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