COSENZA È stata eseguita l’autopsia sul corpo di Giovanni Capalbo, il 49enne di Cerisano, deceduto nell’ospedale di Cosenza lo scorso 18 settembre. Per la sua morte la Procura di Cosenza ha iscritto nel registro degli indagati tre medici dell’Annunziata: due del pronto soccorso e uno del reparto di Neuroradiologia.
Il pm Salvatore Di Maio, titolare del fascicolo, ha chiesto la riesumazione del cadavere e ha conferito l’incarico per l’esame autoptico ai dottori Vannio Vercillo e Silvio Cavalcanti. L’uomo, di Cerisano – secondo quanto ricostruito – la mattina del 13 settembre si sentì male: avvertiva diversi sintomi tra i quali vomito, mal di testa, tremore alle gambe e avrebbe anche cominciato a balbettare. La moglie, molto preoccupata, chiamò il 118 e il medico dell’ambulanza dispose il ricovero nel pronto soccorso. Giunto al Dea dell’Annunziata, l’uomo sarebbe stato trasferito prima nel reparto di Neurochirurgia e poi portato a fare una Tac. Ma dopo alcune ore sarebbe stato dimesso. I medici gli avrebbero, comunque, consigliato di tornare il giorno dopo per eseguire un ecocolordoppler. Intanto Capalbo avrebbe passato una notte insonne e il giorno dopo sarebbe tornato in ospedale sempre in preda a un fortissimo mal di testa. A quel punto le sue condizioni sarebbero peggiorate di minuto in minuto tanto da ricoverarlo prima nel reparto di Neurologia e poi, in coma farmacologico, in Rianimazione dove dopo quattro giorni è deceduto. I familiari hanno presentato denuncia alcuni giorni dopo la sua morte, quando si erano già svolti i funerali. Per questo motivo, il pubblico ministero ha disposto la riesumazione del cadavere per eseguire l’autopsia. Ora si attende, tra novanta giorni, l’esito dell’esame medico-legale che accerterà quanto accaduto.
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