REGGIO CALABRIA «Non posso convocare un altro Consiglio». Il presidente Franco Talarico chiude alla possibilità di tenere una nuova seduta del parlamentino regionale per consentire l’approvazione dei fondi per le regionali del 23 novembre. La richiesta è stata avanzata dalla giunta, che ha bisogno dell’ok del Consiglio per stanziare i 4 milioni di euro necessari per coprire le spese delle consultazioni. «Non mi è possibile accogliere la richiesta dell’esecutivo – spiega Talarico –. E non perché io non lo voglia, ma semplicemente perché non è in mio potere. Sul punto, la normativa è chiara e precisa: 45 giorni prima della data fissata per le elezioni, non si può più procedere alla convocazione di nuove sedute del consiglio regionale. È sempre stato così, anche nelle precedenti legislature. Rispetto a tale richiesta sussiste dunque un impedimento normativo e tecnico insormontabile, peraltro confermato dagli uffici regionali preposti. Dispiace quanto avvenuto, ma finora la giunta non ha mai accennato a questo provvedimento che, invece, avremmo ben potuto trattare in una delle ultime sedute fra aprile e ottobre, quando ormai era noto che si sarebbe votato a novembre. Non si comprende quindi la richiesta tardiva e intempestiva della giunta che solo oggi solleva questa esigenza sebbene in questi mesi, abbia avuto diverse occasioni per farlo e segnatamente in quella più opportuna che sarrebe stata la seduta per l’assestamento del Bilancio».
Durante l’ultima riunione del Consiglio, la variazione al bilancio – inserita tra i provvedimenti «urgenti e indifferibili» – non era stata approvata perché era venuto a mancare, per la prima volta in tutta la legislatura, il numero legale dei consiglieri.
«Alla luce delle valutazioni tecnico-normative esposte – continua Talarico –, è necessario che l’esecutivo individui una soluzione alternativa di reperimento delle somme, un meccanismo di anticipazione delle risorse dal fondo di riserva. E, ove nello stesso fondo non dovesse essere disponibile l’intero importo necessario, la differenza sarà ripianata dal futuro governo chiamato dai cittadini calabresi ad amministrare la Regione nei prossimi cinque anni. Così come già, peraltro, avvenne nel 2010 quando le somme previste, assolutamente insufficienti per la copertura delle spese per le elezioni regionali, furono pagate, a consuntivo, con l’esercizio di bilancio successivo. Nella situazione attuale poi, avendo la giunta già iscritto nell’apposito capitolo, in particolare per il rinnovo del consiglio regionale, un milione di euro, non sussiste alcun problema dal punto di vista tecnico in quanto vi è la possibilita di attingere da quello stesso capitolo fino alla concorrenza di un milione di euro», conclude Talarico.
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