REGGIO CALABRIA Non è finito in carcere come chiesto dalla pubblica accusa, ma agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico, il trentaseienne reggino che ha preso in ostaggio e malmenato una ragazza di origine polacca dopo aver minacciato lei e il fidanzato con una pistola. Un sequestro lampo avvenuto nei giorni scorsi ad Arghillà, ma nel giro di poche ore sventato dai Carabinieri, che messi in allarme dal fidanzato della donna sono riusciti nel giro di poco a individuare il sequestratore – oggi difeso dall’avvocato Andrea Alvaro- trovato ancora in possesso dell’arma usata per minacciare i due malcapitati. Prima che la situazione degenerasse ulteriormente, i militari sono riusciti a liberare la ragazza, nel frattempo ripetutamente picchiata dall’uomo con calci e pugni “sferrati – hanno fatto sapere gli investigatori – con una violenza che nulla ha a che fare con il sentimento che l’uomo diceva di nutrire nei confronti della donna”. Condotta in Pronto Soccorso, la donna è stata subito ricoverata in ospedale per la necessaria verifica delle lesioni riportate, mentre per il trentaseienne reggino sono scattate le manette per sequestro di persona, minaccia aggravata, porto abusivo di armi, e lesioni personali gravi nei confronti della ragazza, nonché minaccia aggravata nei confronti del suo fidanzato.
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