CATANZARO «È con preoccupazione mista a rabbia che apprendo dalle cronache giudiziarie, di qualche giorno fa, di tre arresti per una presunta truffa all’Unione europea e allo Stato, falsità ideologiche e abuso, nonché del sequestro dello stabilimento di proprietà dei tre soggetti, lo stesso stabilimento dove lo scorso anno trovarono la morte tre operai. È triste dover leggere ancora una volta notizie che non fanno altro che buttare una luce negativa sulla nostra terra, quasi a volerla abbandonata in un bieco oscurantismo, immersa nel malaffare, nella criminalità, nell’indifferenza sociale. E’ inutile, a tal proposito, cercare di negare l’evidenza, trovando inutili giustificazioni».
Lo afferma Daniele Rossi, presidente di Confindustria Catanzaro. «I fondi europei che rappresentano, nel corso delle diverse programmazioni comunitarie, una concreta opportunità di crescita del territorio non possono più essere “distratti” per incompetenza, negligenza o, peggio ancora, come successo in questa occasione, per malaffare. Occorre uno sforzo comune – dice Rossi – affinché la società sana in un impeto d’orgoglio dica basta allo scempio attuale, risultato di un quarantennio di cattivi maestri, siano essi politici corrotti, burocrati dilatori, istituzioni assenti, razziatori e prenditori di ogni genere, nessuno escluso».
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