REGGIO CALABRIA Derubricata la pena da tentato omicidio aggravato da futili motivi a lesione personale aggravata, per decisione della Corte d’appello di Reggio Calabria, passa da 12 anni e 6 mesi a soli 4 anni di reclusione la pena inflitta a Domenico Brancati. Il 30enne reggino, difeso dagli avvocati Giuseppe Nardo e Giovanni De Stefano, nel gennaio 2012 aveva aggredito con una pietra il parrucchiere Marcello Rogolino, storico amico di Brancati ma anche amante della fidanzata. Una liaison che avrebbe fatto perdere la testa a Brancati, che accecato dall’ira aveva ripetutamente colpito alla testa il rivale in amore. Un fatto del tutto estemporaneo, non premeditato, né preludio di un’azione più ampia, finalizzata alla uccisione di Rogolino, secondo l’avvocato Nardo, che intervenendo oggi in aula ha sottolineato come sarebbe stato moto passionale quello che avrebbe spinto Brancati – «tradito nei propri sentimenti d’amore e d’amicizia da parte di entrambi» – ad agire e non un deprecabile motivo futile, come sentenziato dal giudice di primo grado. Argomenti che devono aver convinto la Corte d’appello, presieduta dal giudice Gaeta, che dopo aver derubricato il reato contestatogli, ha inflitto a Brancati 4 anni di reclusione.
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