ROMA «Pensate alla Calabria ma non vi rendete conto che qui siamo ad un passo dalla crisi di governo». Il pressing su Mario Oliverio perchè accetti di aprire la coalizione a Nuovo centrodestra e Udc è diventato feroce.
Sta succedendo di tutto in via del Nazareno dove Mario Oliverio ed Ernesto Magorno sono stati riconvocati nel pomeriggio e dove si trovano tutt’ora. Lorenzo Guerini vuole strappare ad ogni costo il consenso di Oliverio e questi replica che non può darlo anche perchè non lo seguirebbe il “popolo delle primarie”.
Una situazione di stallo che è diventata ancora più arroventata dopo che, improvvisamente, nella stanza dove Oliverio e Magorno discutevano con Guerini si sono materializzati Gaetano Quagliariello e Lorenzo Cesa, vale a dire i plenipotenziari dei partiti che Oliverio non vuole ospitare e che Roma intende imporre.
Quagliariello e Cesa non hanno esitato a ribadire che Gentile minaccia di andare via dalla maggioranza di governo insieme ai suoi senatori. Oliverio, sconvolto, pare avrebbe chiesto a Guerini: «Mi state dicendo che siete sotto ricatto? Allora capirete meglio perchè io non intendo cedere alla politica dei ricattatori!».
La Calabria torna ad essere carne da cannone, così come capitò quando dovette capitolare all’imposizione romana di aprire le proprie liste ai transfughi della fallimentare giunta Chiaravalloti.
pa. po.
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