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Tasi, giungla Calabria

CATANZARO Una vera e propria giungla. Un guazzabuglio dove districarsi diviene un’impresa per il contribuente. In Calabria il pagamento della Tasi è divenuta una corsa ad ostacoli. Un meccanismo in…

Pubblicato il: 16/10/2014 – 12:09
Tasi, giungla Calabria

CATANZARO Una vera e propria giungla. Un guazzabuglio dove districarsi diviene un’impresa per il contribuente. In Calabria il pagamento della Tasi è divenuta una corsa ad ostacoli. Un meccanismo infernale dove nella migliore delle ipotesi il rischio errore è dietro l’angolo. Nello specifico le complicazioni principali derivano dalla guerra di aliquote che i Comuni calabresi – quelli che hanno fatto in tempo a deliberare – hanno inserito per le varie categorie di immobili e che hanno gettato nella totale incertezza anche gli studi professionali e gli esperti del settore. In alcuni casi le detrazioni e le esenzioni disposte dalle amministrazioni comunali sono finite addirittura per penalizzare i cittadini. Storture che non sono sfuggite ovviamente alle associazioni di categoria che hanno denunciato le nefandezze di un tassa definita «scandalosa». «La giungla di aliquote, detrazioni, esenzioni, nonché la data di pagamento diversificata a seconda del comune di residenza – denuncia il presidente di Codacons Carlo Rienzi, ha portato ad un generale clima di incertezza di cui oggi i cittadini della regione fanno le spese. Molti i contribuenti che, a poche ore dalla scadenza, non sanno ancora quanto versare a titolo di Tasi, perdendosi nel labirinto di aliquote e detrazioni». Secondo il rappresentate dei consumatori, la Tassa sui servizi indivisibili sarebbe per questo «simbolo dell’incapacità dell’amministrazione pubblica». A tal punto che in Calabria si starebbe intensificando un fenomeno anomalo: «le famiglie a reddito medio/basso in Calabria stanno eliminando porte, finestre o tetti agli immobili, così da renderli tecnicamente inagibili e non soggetti a tassazione sulla casa». Mentre la Cgia di Mestre chiede ai Comuni proprio per l’alta probabilità di errore causata dalle complicazioni nell’applicazione della nuova tassa di non sanzionare i contribuenti. E si moltiplicano inoltre le incongruenze che in molti Comuni si stanno verificando nella stesura dei regolamenti per il pagamento della Tasi. Ne è esempio Amantea dove per un “refuso” i cittadini rischieranno di pagare un’aliquota di gran lunga superiore a quanto stabilito dalla normativa (6 per mille). Così il rischio che ben presto i Comuni si troveranno sommersi da ricorsi è un’eventualità tutt’altro che remota. Con la beffa che le amministrazioni invece di recuperare risorse fondamentali per finanziare le attività del Comune dovranno far fronte ad esborsi per difendersi dalla richieste dei contribuenti.

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