IN EDICOLA | Regione, 5 anni di maltrattamenti

LAMEZIA TERME Cinque lunghi, lunghissimi anni di fallimenti, sprechi, promesse tradite, di privilegi per pochi e incertezze per molti. È il lascito della “Regione fuorilegge”, tra rivoluzioni propagandate a ogni piè sospinto e vecchie “tradizioni” clientelari e affaristiche davvero dure a morire. Ecco tutte le nefandezze del centrodestra al potere, un quinquennio da brividi terminato in anticipo a causa della condanna e della sospensione del governatore Scopelliti. Dai bluff sulla sanità alle riforme mai realizzate, dalle figuracce nazionali agli arresti eccellenti, dal Consiglio degli indagati al dominio incontrollato dei burocrati. La Calabria prova a rimettersi in piedi e lo fa a partire da una nuova legge elettorale che deve riequilibrare le forze di un’assemblea ridotta a 30 membri, in cui le donne non saranno ancora una volta pienamente rappresentante a causa dell’assenza della doppia preferenza di genere. E va anche bene così: la prima norma, poi modificata, è stata ribattezzata “Porcellissimum”, proprio per via di una soglia di sbarramento abnorme, che pure la Consulta aveva messo nel mirino. Ora la regione torna al voto, con la speranza che i prossimi consiglieri regionali lavorino più di quanto fatto finora. La loro produttività, dal 2010 a oggi, è un'”antologia degli sfaticati”: una decina di riunioni all’anno, poche leggi, incidenza zero sulle problematiche sociali. Da qui si parte. Per non tornare più.

(I servizi di copertina al completo, firmati da Pietro Bellantoni e Luigi De Angelis, sono pubblicati sul numero 172 del Corriere della Calabria, in edicola questa settimana)