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La Regione salvi l'Atam

I numeri dell’esposizione debitoria dell’Atam sono impietosi: 30 milioni di euro. Una situazione che rischia di mettere a repentaglio il diritto alla mobilità e a muoversi in una città vivibile.&nb…

Pubblicato il: 17/10/2014 – 9:33

I numeri dell’esposizione debitoria dell’Atam sono impietosi: 30 milioni di euro. Una situazione che rischia di mettere a repentaglio il diritto alla mobilità e a muoversi in una città vivibile. L’importanza di questa realtà aziendale per la città, a dispetto della sua forma attuale in società per azioni, è di tutta evidenza per dimensioni e per la semplice considerazione che il Comune è socio unico con capitale sociale pari a 4 milioni e mezzo di euro. Nonostante si vantasse un’efficienza di servizi e una buona solidità organizzativa, la situazione negli ultimi due anni è precipitata. Il prossimo 23 ottobre verrà esaminata la richiesta di fallimento: una data da aggiornare, precedendo di poco le elezioni ormai imminenti. Una data da aggiornare per permettere che, quello che riguarda l’importante problema della mobilità, sia il primo passo dell’amministrazione entrante.
Per chi vuole guardare al futuro la pur importante, obbligatoria e ormai classica, formula del cosiddetto accertamento di responsabilità, è secondaria: occorre pensare subito a ricostruire una città distrutta. La causa scatenante che favorisce la malagestione è la mancanza di regolamenti e di un Pums (Piano urbano di mobilità sostenibile) adeguato, ma prima di pensare agli strumenti amministrativi con cui potere recuperare l’Atam occorre che la Regione provveda ad assolvere alle sue obbligazioni erogando i fondi che da tempo si era ripromessa di versare: i lavoratori non possono pagare oltremodo colpe non loro, in termini di contributi che devono essere assolti per tutelare la loro posizione previdenziale – ma anche quella dell’ente che deve assolvere obblighi di legge, il cui avvenimento è certificato dal Durc – e in termini del loro giusto avere. Posizioni che sono privilegiate rispetto a quelle degli altri creditori: perché la Regione non provvede ?

Forse c’è qualcuno che vuole giocare sulla pelle dei reggini e sulla comprensibile ritrosia di chi non vuole affossare una realtà così importante per Reggio e i reggini?
Se fosse instaurata una procedura fallimentare, la prima cosa alla quale provvederebbe sarebbe l’escussione dei crediti…
Non possiamo più aspettare né sentire scuse inutili da parte di chi non ha fatto nulla per evitare questo disastro: occorre agire subito per preservare l’Atam e i lavoratori – che già hanno rinunciato a parte delle loro spettanze – da danni peggiori e ingiusti.
Avere a cuore le sorti dell’Atam, dei suoi lavoratori e delle loro famiglie è il primo passo per poter salvaguardare anche i diritti degli utenti: vogliamo che l’Atam ritorni ad essere un bene comune a tutti i reggini senza gravare, grazie ad una gestione non clientelare, su di loro. Vogliamo renderlo possibile?

 

*Candidato M5S a sindaco di Reggio 

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