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L'ombra delle “sentinelle” nella rete di Falcomatà

REGGIO CALABRIA Che le larghe intese siano ormai un lutto digerito nel Partito democratico è cosa nota, ma Reggio Calabria rischia di andare molto oltre gli accordi che hanno portato Matteo Renzi a…

Pubblicato il: 18/10/2014 – 13:54
L'ombra delle “sentinelle” nella rete di Falcomatà

REGGIO CALABRIA Che le larghe intese siano ormai un lutto digerito nel Partito democratico è cosa nota, ma Reggio Calabria rischia di andare molto oltre gli accordi che hanno portato Matteo Renzi a formare il governo con Ncd. Il riferimento non è solo ai rumors che vogliono una riedizione della grosse koalition di governo anche alle regionali, ma anche agli accordi di alcune anime della coalizione che sostiene il candidato sindaco dem a Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, con l’area larga delle Sentinelle in piedi.
Ufficialmente, il nome dell’associazione che con le sue letture silenziose in piazza si schiera contro la legge antidiscriminazione degli omosessuali e i matrimoni gay, non compare nella nota con cui la lista “Oltre con Falcomatà Sindaco” sottoscrive i punti proposti dal Forum delle associazioni familiari e da La Manif Pour Tous Italia per «un impegno pubblico e concreto a favore delle famiglie». Quello che però la galassia cattolica – Cristiano Riformisti, Cdu e La Voce dei Consumatori – che si trincera dietro la lista “Oltre” non dice è che La Manif Pour Tous Italia è esattamente l’organizzazione internazionale che ha ispirato le “sentinelle in piedi”, mentre il Forum provinciale delle famiglie è tra i promotori delle manifestazioni delle sentinelle a Reggio Calabria.
Formalmente, o almeno così pubblicamente si presentano, quella delle sentinelle sarebbe una rete civica che spontaneamente «ha deciso di reagire e di dare pubblicamente ragione alla speranza in un futuro che ancora si possa reggere sul ruolo sociale della famiglia naturale». Altrettanto formalmente, non sarebbe un’organizzazione omofoba ma aperta «alla partecipazione e al contributo di tutti, di tutte le religioni e di tutti gli orientamenti sessuali e di tutte le religioni». Peccato però che quello delle “Sentinelle in Piedi®” sia un marchio depositato presso l’Ufficio italiano brevetti e marchi dal signor Emanuele Rivadossi, che ha eletto domicilio presso la società Jacobacci & Partners di Torino, il cui main partner è – casualmente – Massimo Introvigne, reggente nazionale vicario di Alleanza Cattolica, organizzazione cristiana storicamente vicina all’estrema destra.
Ancora, nelle dichiarazioni delle “sentinelle”, la rete non avrebbe alcun riferimento politico o partitico, ma si richiamerebbe ai “Veilleurs debout” francesi, scesi l’anno scorso in piazza in Francia contro la legge Toubira, che ha istituzionalizzato il matrimonio omosessuale. Ma se le sentinelle d’oltralpe non sono che l’informale costola civica della destra neofascista francese oggi innamorata di Marine Le Pen, anche quelle italiane non sembrano disdegnare i più “neri” riferimenti. Promossa dal Forum provinciale delle associazioni familiari, forse non a caso, a Reggio la rete ha scelto come portavoce Luigi Iacopino, lo stesso soggetto che, nelle vesti di responsabile dei giovani del Msi Fiamma Tricolore, nel dicembre 2012 spiegava alla città cosa significasse l’esercito di manichini che avevano impiccato ai lampioni «per protestare contro la crisi» e il cui nome tuttora campeggia fra i responsabili di Area Briganti, organizzazione di fronte con cui l’estrema destra reggina tenta di far breccia tra i giovani all’insegna del “meridionalismo”.
E sempre non a caso, la rete ha chiesto ai candidati impegni precisi fra cui il riconoscimento del matrimonio esclusivamente come unione fra uomo e donna, la necessità di un percorso educativo congiunto e condiviso tra insegnanti e genitori, l’ introduzione della “Valutazione di impatto familiare” (Vif) che verifichi l’efficacia dei provvedimenti degli enti pubblici sulla famiglia, l’istituzione di una Consulta per la famiglia e l’introduzione di una fiscalità agevolata per i nuclei familiari.
Punti programmatici che la lista “Oltre” – fanno sapere i candidati – «condivide in pieno e fa propri sotto il segno di una politica che mette al centro il nucleo familiare e i suoi bisogni», ma che non sembrano troppo in linea con la politica di apertura alle coppie di fatto e ai diritti degli omosessuali che il Pd, ma soprattutto l’ala sinistra della coalizione che sostiene Falcomatà, hanno sempre sbandierato. Una nuova grana per il giovane candidato sindaco dem che forse rischia di pagare a caro prezzo l’eterogeneità delle forze che ha voluto mettere insieme.

Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it

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