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Incentivi per il lavoro, indagati 10 ex assessori della giunta Loiero

COSENZA Indagati 9 assessori dell’ex giunta Loiero e tre dirigenti di settore. La guardia di finanza di Cosenza ha sequestrato oltre 12,5 milioni di euro di un fondo di garanzia istituito dall…

Pubblicato il: 21/10/2014 – 12:54
Incentivi per il lavoro, indagati 10 ex assessori della giunta Loiero

COSENZA Indagati 9 assessori dell’ex giunta Loiero e tre dirigenti di settore. La guardia di finanza di Cosenza ha sequestrato oltre 12,5 milioni di euro di un fondo di garanzia istituito dalla Regione Calabria nell’ambito del piano di azione finalizzato all’inserimento nel mercato del lavoro e all’incremento occupazionale per l’anno 2008. Nell’inchiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro non risulta indagato l’ex governatore Agazio Loiero, perché assente durante la delibera di giunta “incriminata”. Riunione presieduta dall’allora vicepresidente Domenico Cersosimo, iscritto nel registro degli indagati assieme agli ex assessori Damiano Guagliardi, Michelangelo Tripodi, Luigi Incarnato, Demetrio Naccari Carlizzi, Francesco Sulla, Mario Maiolo, Liliana Frascà, Silvio Greco e Mario Pirillo. Con gli allora membri dell’esecutivo regionale risultano indagati anche due manager dell’epoca: l’ex direttore generale del dipartimento Fondi comunitari, Salvatore Orlando e l’allora Autorità di gestione del Por Calabria, Marinella Marino. Per tutti il reato contestato è concorso in peculato. La Procura catanzarese ha emesso gli avvisi di garanzia con invito a nominare un difensore.

Il provvedimento di sequestro delle somme del fondo di garanzia è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari di Catanzaro, che ha accolto la richiesta avanzata dal procuratore, Vincenzo Antonio Lombardo, dall’aggiunto, Giovanni Bombardieri, e dal sostituto Paolo Petrolo. Dalle indagini compiute dalla guardia di finanza di Cosenza è emerso che gli indagati, pur consapevoli dell’insolvenza patrimoniale e della completa inaffidabilità delle imprese che avevano richiesto gli incentivi, hanno costituito illegittimamente un fondo posto indirettamente a garanzia delle stesse aziende, distraendo risorse economiche destinate ad altre finalità.

La Regione Calabria, che doveva essere “soggetto garantito” contro il rischio di inadempimenti da parte delle imprese beneficiarie del contributo, è divenuta di fatto “soggetto garante” facendo ottenere alle imprese coinvolte un ingiusto e duplice vantaggio.

L’indagine ha avuto inizio dopo l’acquisizione di alcuni documenti presso gli uffici della Regione Calabria. I finanzieri hanno accertato una serie violazioni poste in essere da 10 componenti dell’ex giunta di centrosinistra della Regione Calabria e tre dirigenti. I fatti risalgono al 2008 quando numerose imprese hanno avanzato istanza al fine di ottenere un contributo, vincolato all’incremento occupazionale, che veniva concesso anticipatamente e a fondo perduto per l’intero ammontare, alle imprese richiedenti con il solo obbligo di munirsi di una polizza fideiussoria bancaria a garanzia dell’importo ricevuto, riscattabile dalla regione Calabria in caso di inadempienza ai requisiti previsti dal bando pubblico. Nel corso dei controlli nei confronti di numerose aziende coinvolte è emerso che queste ultime hanno completamente disatteso il rispetto dei requisiti previsti dal bando, non incrementando in alcun modo il mercato del lavoro in Calabria.

 

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