VIBO VALENTIA Bagno di folla per le prime giornate del TropeaFestival Leggere&Scrivere. Tra gli eventi proposti ieri grande successo per le riflessioni su “Anime Nere”, il romanzo di Gioacchino Criaco pubblicato da Rubbettino da cui è stata tratta una delle pellicole più amate di questa stagione cinematografica, «per la sua lucida e coinvolgente capacità – si legge in una nota dell’ufficio stampa del festival – di amplificare uno dei tanti ossimori che affliggono la Calabria, in origine terra purissima eppure luogo ideale per ospitare i germogli della mala pianta del male, intrisa di dolore, vendetta, sangue e lacrime di generazione in generazione. A pomeriggio inoltrato Peppe Voltarelli ha coinvolto i presenti – sollecitato da Gianluca Veltri – con quel suo talento obliquo che gli permette di scrivere un libro come di cantare una canzone, con la stessa efficacia. E se gli si chiede quando per lui è arrivato il cosiddetto successo, lui prontamente risponde: «Un momento indimenticabile è stato quando il Comitato della festa del patrono di San Giovanni Rotondo in Puglia, mi ha scelto al posto di Bobby Solo, che onore! Insieme al tour in acustico che prossimamente mi vedrà nuovamente impegnato all’estero, ho fatto questo libro che nasce dal desiderio di fare una mappa inconsueta della nostra terra, un luogo del cuore e della mente dal quale è impossibile staccarsi, fuori da stereotipi turistici e quotidiani. Sono nati così questi diciannove micro-racconti, da quando ero piccolo a oggi, più uno di finzione, per me complementari alle canzoni del disco appena uscito, Lamentarsi come ipotesi. Nei quali ognuno riconoscerà parte della propria calabresità». Insieme chiudono una trilogia con i due dischi precedenti “Distratto ma però” e “Ultima notte è mala strana” (premio Tenco 2010 per miglior album in dialetto), che fanno di Voltarelli un tipo di artista che fa categoria a sè. Modesto e disponibile anche Luca Barbareschi, regista e interprete di “Something good, qualcosa di buono”, tratto liberamente dal libro “Mi fido di te” di Francesco Abate e Massimo Carlotto, un film sul tema della sofisticazione alimentare costruito su tre livelli: un racconto di redenzione umana, che ospita anche una grande storia d’amore in un formato thriller, girato con grande perizia tecnica e chiaramente rivolto ad una dimensione internazionale.
Tra gli incontri di oggi da segnalare la presenza di Mimmo Gangemi, Filippo Veltri, Aldo Varano, Michele D’ Ignazio, Stefano Zenni, Domenico Dara, Ezio Guaitamacchi ed Eugenio Finardi. Fibrillante attesa per Walter Veltroni e Bianca Berlinguer, che si confronteranno domani sera onorando la memoria di Enrico Berlinguer in un docufilm realizzato attraverso immagini di repertorio e interviste a chi l’ha conosciuto, ha vissuto e lavorato al suo fianco. Tutti i dettagli su www.tropeafestival.it.
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