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Fondazione Campanella, la politica si vergogni

«Per quanto riguarda il personale alcune unità operative faranno ritorno all’Azienda ospedaliera “Mater domini” e affinchè venga garantito il servizio, l’Azienda ospedaliera universitaria “Mater do…

Pubblicato il: 23/10/2014 – 10:08

«Per quanto riguarda il personale alcune unità operative faranno ritorno all’Azienda ospedaliera “Mater domini” e affinchè venga garantito il servizio, l’Azienda ospedaliera universitaria “Mater domini” e la Fondazione “Tommaso Campanella”, nelle more dell’espletamento di un pubblico concorso, potranno procedere all’attivazione di contratti a tempo determinato del personale già dipendente della Fondazione Tommaso Campanella con rapporto a tempo indeterminato. Il nostro obiettivo è quello di tutelare al massimo i livelli occupazionali». Giuseppe Scopelliti, presidente giunta regionale il 29 luglio 2011.
«La Fondazione potrà dunque continuare a fornire prestazioni sanitarie efficienti e di qualità senza perdere neanche un posto di lavoro». Presidente facente funzioni della Regione Antonella Stasi, 11 luglio 2013.
Cosa è accaduto in questi anni? Il nulla, anzi no, sono partite le lettere di licenziamento per 172 dipendenti. Il 23 novembre si scrutinano le schede elettorali per il nuovo Consiglio e per noi da lunedì non ci sarà una poltrona sulla quale sedersi, perché non avremo neanche il posto più per lavorare. Da parte di coloro, che pagliacci, anzi, scusate, quelli che fanno ridere per professione, questi sono burloni e fanno ridere non volendo, da parte loro il nulla.
È straordinario che le sorti della Fondazione e del suo personale siano nelle mani della dottoressa Stasi (rammentiamo che non è consigliere, visto che il passaggio delle urne non lo ha affrontato e si guarderà bene dall’affrontarlo in questa tornata) che è in un incredibile conflitto di interessi, dovendo aprire un centro oncologico Marrelli Hospital, per guadagnare denari.
È incredibile che l’intera giunta complice di Peppe Dj e Stasi ha creduto di riuscire ad arrivare alle elezioni senza problemi, ma è giunta anche la fine delle parole in libertà anche per loro. Vorremmo solo chiedere se riescono a capire che il terrore che li attraversa di non essere più rieletti per 20 di loro sia commisurabile al nostro di terrore di non avere più uno stipendio e un lavoro.
I malati, lo abbiamo capito da tempo, rappresentano un ostacolo, un problema, non una priorità. Non vogliamo offendere nessuno, si sono offesi da soli… se dopo tanti anni non hanno trovato una soluzione o sono incapaci o sono in malafede in tutti e due i casi non meritano di essere rieletti e rappresentare i cittadini calabresi, ma il 23 novembre per fortuna sta arrivando.
Ma i fatti non possiamo dimenticarli. Rinviate i licenziamenti, stiamo trovando una soluzione, siamo vicini a voi, i malati avranno le cure, il lavoro sarà tutelato. Ma non avete vergogna??
Scopelliti dice di aver risparmiato in sanità, ma si chiama risparmio non pagare i debiti? Da domani risparmieremo tutti col modello Scopelliti (forse avrà più fortuna del modello Reggio) non pagheremo le bollette e avremo risparmiato. In fondo, il metodo Scopelliti è sempre stato quello che se qualcuno poneva il problema, si rimuoveva l’uomo immaginando che il problema si fosse risolto.
Ma tutta quella sfilza di politicanti che fine hanno fatto? Salerno, Tallini, Abramo, Aiello, Gentile, Talarico, etc etc, che hanno bivaccato alla corte di Scopelliti avallandone scelte e comportamenti, dove sono? Vogliamo sapere dove sono, forse il metodo Scopelliti questa volta potrebbe funzionare: rimuoviamo gli uomini risolviamo i problemi.
Non gongolino a sinistra, quelli in seno al Consiglio hanno fatto una falsa opposizione, quelli fuori si interessavano della Fondazione solo se potevano utilizzarla a fini elettoralistici facendo finta di interessarsene, per primo Loiero che forse finalmente questa volta si godrà la panchina vicino casa.
E i candidati a presidente? Non ci pare che abbiano speso una parola o siano venuti al capezzale della Fondazione. Forse verranno in occasione del tour elettorale.
E i sindacati? Stendiamo un velo pietoso.
Vergogna, se riuscite a provarne.

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