CROTONE La polizia di Stato ha fermato i membri dell’equipaggio dell’imbarcazione che ha trasportato dalla Libia 172 migranti fatti sbarcare a Crotone. Si tratta di un sudanese e di un egiziano, di 23 e 49 anni, accusati del reato di favoreggiamento aggravato dell’immigrazione clandestina. Gli arrestati sono stati individuati sulla scorta delle indicazioni rese dagli altri migranti. I due sarebbero membri dell’equipaggio dell’imbarcazione che aveva condotto gli immigrati da una spiaggia nelle vicinanze di Bengasi in Libia, fino in prossimità delle coste italiane, dove, a causa delle condizioni climatiche avverse, l’evidente stato di precarietà dell’imbarcazione dovuta all’eccessivo carico e in mancanza di salvagente individuali e di tutte le dotazioni di sicurezza per la navigazione e per la salvaguardia della vita umana in mare, è stato chiesto un intervento di soccorso tramite un telefono cellulare satellitare.
Per il “viaggio della speranza” i migranti avrebbero versato al momento dell’imbarco somme di denaro variabili dai 1500 a 2800 dollari. Per sfuggire all’attività investigativa e a eventuali provvedimenti a suo carico, il comandante dell’imbarcazione, di nazionalità egiziana, durante la navigazione avrebbe minacciato i migranti affinché non prestassero alcuna collaborazione con le forze dell’ordine. Tuttavia l’ultradecennale esperienza, maturata sul campo ed in materia dagli investigatori della Squadra Mobile, che hanno saputo tranquillizzare e invogliare i migranti a collaborare, ha permesso di squarciare il muro di omertà costruito intorno a loro e di arrestare due scafisti, membri di un’organizzazione criminale transnazionale volta allo sfruttamento dell’immigrazione clandestina e alla tratta di essere umani, con basi operative in Libia. Dopo le formalità di rito, gli arrestati sono stati associati alla casa circondariale di Catanzaro.
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