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FALLARA | Scopelliti «mentore» della dirigente

REGGIO CALABRIA Le responsabilità del falso in bilancio e del disastro economico-finanziario del Comune di Reggio Calabria non erano ascrivibili solo a Orsola Fallara, la dirigente suicidatasi nel …

Pubblicato il: 24/10/2014 – 6:50
FALLARA | Scopelliti «mentore» della dirigente

REGGIO CALABRIA Le responsabilità del falso in bilancio e del disastro economico-finanziario del Comune di Reggio Calabria non erano ascrivibili solo a Orsola Fallara, la dirigente suicidatasi nel dicembre del 2010, ma anche al sindaco dell’epoca dei fatti ed ex governatore calabrese Giuseppe Scopelliti. Quest’ultimo «non solo era a conoscenza della situazione» ma anche «partecipe e concorrente» dei reati commessi dalla Fallara. È attorno a questa valutazione che ruotano le pesantissime motivazioni della sentenza emessa dal Tribunale di Reggio Calabria, nel collegio presieduto da Olga Tarzia, che ha condannato Scopelliti a 6 anni di reclusione e alla interdizione perpetua dai pubblici uffici per abuso d’ufficio e falso.
Il processo, scaturito dalla denuncia degli esponenti del Pd Demetrio Naccari Carlizzi e Seby Romeo sulle autoliquidazioni per centinaia di migliaia di euro della dirigente al Bilancio legata a Scopelliti, ha portato anche alla condanna dei revisori dei conti dell’ente, Carmelo Stracuzzi, Domenico D’Amico e Ruggero Ettore De Medici.
Nelle motivazioni del collegio, appena depositate, si legge che Orsola Fallara non ha agito «in nome e per conto di se stessa» e che le «sistematiche falsificazioni del bilancio» sarebbero avvenute proprio perché «il sindaco Scopelliti» era il «mentore e determinatore» della dirigente, definita «perfetta esecutrice di direttive» del primo cittadino condannato. Non ha dunque retto la difesa di Scopelliti fondata sull’assunto che il sindaco firmasse documenti di cui non conosceva il contenuto. Una ricostruzione, quest’ultima, definita dai magistrati semplicistica e riduttiva.

L’architrave del processo è tutto lì, nel rapporto tra Scopelliti e la dirigente. Un rapporto che, per effetto di indizi gravi, precisi e concordanti, era «strettamente fiduciario». I magistrati evidenziano che, nonostante Scopelliti abbia tentato di «addossare tutte le responsabilità» alla Fallara, ormai morta, e nonostante la stessa Fallara apparisse come una «donna potentissima», capace di provocare le dimissioni di un assessore al Bilancio, nulla avvenisse senza il placet del sindaco. Un sistema «accentrato» per la realizzazione di un «disegno criminoso» che portò alla redazione di bilanci (quelli per gli esercizi 2008 e 2009) «evidentemente alterati». Le spregiudicate operazioni finanziarie di Orsola Fallara, secondo le motivazioni, sarebbero state «ricompensate» dagli incarichi dinanzi alla Commissione tributaria, alla base delle autoliquidazioni milionarie della dirigente. Autoliquidazioni da cui sono scattati gli accertamenti penali sulla base delle denunce di Naccari Carlizzi e Seby Romeo, le cui testimonianze in aula sono state considerate «pienamente attendibili».

Le motivazioni integrali della sentenza di condanna

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