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Comunali Reggio, comizi paralleli per i grillini

REGGIO CALABRIA Se mai ci fosse bisogno di ulteriore riprova, anche la chiusura della campagna elettorale per le comunali di Reggio Calabria si converte nella rappresentazione plastica della spacca…

Pubblicato il: 24/10/2014 – 8:20
Comunali Reggio, comizi paralleli per i grillini

REGGIO CALABRIA Se mai ci fosse bisogno di ulteriore riprova, anche la chiusura della campagna elettorale per le comunali di Reggio Calabria si converte nella rappresentazione plastica della spaccatura – ormai definitiva – all’interno del Movimento Cinque Stelle calabrese. Se al comizio conclusivo di Vincenzo Giordano, contestato e chiacchierato – sempre all’interno della galassia pentastellata – saranno presenti il deputato Sebastiano Barbanti e i senatori Francesco Molinari e Mario Michele Giarrusso, nelle stesse ore, all’appuntamento organizzato dai candidati grillini al consiglio regionale a sostegno della battaglia contro la centrale a carbone di Saline Joniche, ci saranno il senatore Nicola Morra e i deputati Dalila Nesci, Paolo Parentela e Federica Dieni.

Una divisione che rispecchia non solo una necessaria “divisione delle forze” a sostegno delle iniziative del Movimento sul territorio, ma una spaccatura politica interna sempre più profonda. Iniziata sottotraccia nei forum e nelle riunioni interne dei Cinque stelle – non solo calabresi – la faida pentastellata fra “molinariani” e “morriani” è divenuta di dominio pubblico con la contestatissima affermazione di Vincenzo Giordano alle Comunarie, la consultazione interna per decidere chi avrebbe dovuto rappresentare i cinquestelle alle elezioni comunali di Reggio. Una vittoria accompagnata da mugugni, polemiche, proteste e accuse di brogli – qualcuno il giorno stesso delle consultazioni avrebbe giocato sporco drenando voti verso Giordano – arrivate non solo fino allo staff nazionale, che all’epoca aveva deciso di metterci una pietra sopra per non esacerbare ulteriormente i conflitti fra le due anime del movimento, ma anche in Tribunale, grazie alla denuncia presentata al comando dei carabinieri da due attivisti reggini. Ma a far saltare il tappo delle tensioni a Cinque stelle, è stata probabilmente l’esplosione del cosiddetto “caso Pantano”. Se nell’imminenza dell’arresto dell’ex consigliere comunale di San Ferdinando, nonché fra i principali animatori del locale meet up dato come molto vicino alla corrente “molinariana” del movimento, unanime era stata la sconfessione, ha fatto scalpore – e creato non pochi malumori – l’estromissione dalla lista per le regionali di Ferdinanda Rombolà, espressione dello stesso gruppo cui il M5s ha chiesto di fare un passo indietro. Una decisione mal digerita dall’attivista, ma anche da un fronte più ampio di “molinariani”, che hanno letto la manovra come un attacco alla propria corrente in Calabria. Una corrente che presto potrebbe essere tenuta a confrontarsi non solo con il responso delle urne, ma anche con una resa dei conti tutta interna ai Cinquestelle.

 

Alessia Candito

a.candito@corrierecal.it

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