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«Ecco perché mi sono candidata»

CATANZARO «In campo per onorare una sfida». Questa la motivazione che la candidata di Forza Italia alle elezioni regionali Wanda Ferro ha dato della sua partecipazione all’agone politico che i…

Pubblicato il: 25/10/2014 – 17:12
«Ecco perché mi sono candidata»

CATANZARO «In campo per onorare una sfida». Questa la motivazione che la candidata di Forza Italia alle elezioni regionali Wanda Ferro ha dato della sua partecipazione all’agone politico che in queste ore sta infiammando segreterie e contendenti. «Non mi interessa la vittoria fine a se stessa – ha detto – ma la reale opportunità di governare la Calabria, con chiarezza, credibilità, e nel segno di una totale discontinuità con gli ultimi trent’anni di regionalismo. I tanti governi che si sono succeduti nei decenni sono rimasti imbrigliati nelle reti dei ricatti, dei veti, delle spartizioni, delle cambiali da pagare. Io ho scelto di avere dalla mia parte soltanto tre liste – Forza Italia, Casa delle libertà e Fratelli d’Italia – composte da uomini e tante donne di valore, da amministratori, da professionisti, da brillanti intelligenze della società civile, che hanno sposato fin dall’inizio la mia proposta, oltre agli amici di storici partiti come la Democrazia Cristiana e il Nuovo Psi di Caldoro che, pur senza scendere in campo direttamente, mi daranno il loro sostegno».

«Ho sempre avuto la consapevolezza – prosegue Ferro – che chiudere le porte della coalizione a chi ha pensato di contrattare la propria appartenenza, significa potere arrivare al governo della Regione a mani libere, assumere con i calabresi impegni che possono davvero essere mantenuti, segnare una reale rottura con i tanti protagonisti dei decenni di malgoverno regionale che oggi sono schierati in forze dalla parte del centrosinistra. Ho deciso di percorrere una strada in salita, rinunciando forse a qualche pacchetto di consensi, ma potendo affermare che sulle liste che mi sostengono non c’è il cappello di vecchi o nuovi colonnelli, né il peso di contrattazioni romane, locali o personali. Avevo sperato che il centrosinistra raccogliesse il mio appello a una moralizzazione della politica, bloccando quelle porte girevoli che consentono ad alcuni personaggi di saltare da uno schieramento all’altro a seconda della direzione del vento e degli interessi personali, e ponendo quindi un argine a quelle transumanze che rappresentano un male della Calabria».
«Oggi – continua Ferro – è chiaro perché la mia sfida è caduta nel vuoto: per comporre le proprie liste il centrosinistra ha pescato in un mare di transfughi che con il centrodestra hanno avuto incarichi importanti incarichi istituzionali: consiglieri e assessori comunali e provinciali, persone che hanno avuto un ruolo nella sanità. Questa sarebbe una proposta di rinnovamento e di discontinuità? Io continuerò a rivolgermi ai calabresi liberi e onesti, alle donne, ai giovani, alle famiglie, al mondo del lavoro e delle imprese, al mondo della cultura, nella consapevolezza che la vittoria del centrodestra significherà lo storico azzeramento di quel sistema politico e di potere – conclude – che ha gettato la Calabria nel baratro».

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