REGGIO CALABRIA A più di tre anni dalle ultime comunali, a due esatti dal commissariamento per mafia, Reggio torna al voto. Nove i candidati a sindaco, supportati da 32 liste. Circa 900 i candidati al Consiglio.
Domani (urne aperte dalle 7 alle 23) la grande sfida tra il centrodestra orfano di Giuseppe Scopelliti e il centrosinistra guidato da Giuseppe Falcomatà. Il figlio di Italo, il sindaco della Primavera reggina, è il grande favorito della vigilia, ma evitare il ballottaggio non sarà semplice. Dall’altro lato, Lucio Dattola prova rimettere i cocci di una destra implosa in seguito alla deflagrazione del “caso Fallara” e alla caduta del dell’ex governatore e sindaco Scopelliti. Ai margini scalpitano le liste “indipendenti”: quella di Paolo Ferrara (Liberi di ricominciare) e di Aurelio Chizzoniti (Reggio nel cuore). Ma provano a giocarsi le loro carte anche Giuseppe Musarella (Coalizione reggina) e la sinistra alternativa di Stefano Morabito. Le polemiche interne non sono riuscite a fermare il Movimento 5 Stelle che, seppur con una lista “ridotta” (solo 21 i candidati), conta di ottenere un buon risultato sotto la guida del candidato a sindaco Vincenzo Giordano. Tra gli outsider anche Pino Siclari (Partito comunista dei lavoratori) e Francesco Scafaria (Movimento reggini indignati).
Reggio potrà scegliere il nuovo sindaco dopo due anni in cui a reggere le sorti della città è stata la triade commissariale inviata dal governo dopo il decreto di scioglimento per contiguità con la ‘ndrangheta.
L’eventuale ballottaggio avverrà il 9 novembre. In questo caso i reggini potrebbero essere chiamati a votare per tre volte in meno di un mese, dato che il 23 novembre è la data scelta per le regionali.
p. bel.
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