REGGIO AL VOTO | Falcomatà: «Qui grazie all'orgoglio della mia gente»

REGGIO CALABRIA Ha passato tutta la notte  nelle stanze – riservatissime e rese inaccessibili ai più – della segreteria, insieme ai suoi fedelissimi e solo quando il dato è divenuto matematicamente incontrovertibile, il nuovo sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà è uscito a incontrare militanti, simpatizzanti e giornalisti che da prima ancora che chiudessero le urne si sono assiepati in segreteria.  Si lascia abbracciare, strattonare, stringere,  sul viso ha i segni di una nottata di tensione, che la bottiglia stappata forse serve ad esorcizzare. Lo introduce uno dei suoi “ Adesso Reggio Calabria ha un sindaco, bentornata primavera”. E il nuovo primo cittadino di Reggio Calabria ha staccato di oltre trenta punti il candidato del centrodestra Lucio Dattola, ma non sembra voler infierire sull’avversario che di certo con lui è stato tutto fuorchè gentile nelle settimane di campagna elettorale.  “È difficile  trovare le parole adeguate in questo momento. È stata una cavalcata che è durata oltre un anno, una candidatura che è cresciuta con un sentimento popolare. È grazie al popolo e ai cittadini liberi che siamo riusciti ad arrivare qui. Da domani ci rimetteremo al lavoro per Reggio, ma non abbiamo mai smesso di farlo. Da oggi  lo faremo solo in un’altra veste,  con la freschezza dei trent’anni, con la voglia, l’energia e la passione per questa città che è davvero viscerale e ha bisogno di ognuno di noi. Vogliamo che voi ci stiate accanto in questo percorso come avete fatto fino ad oggi perché noi siamo qui soltanto grazie a tutti i cittadini che hanno deciso di restituire orgoglio e dignità a questa città” dice Falcomatà  ai suoi, prima di essere reclamato per una parola, un saluto, un abbraccio da chi per tutta la notte ha atteso – sezione dopo sezione – i lentissimi aggiornamenti delle sezioni scrutinate fornite dalla prefettura. Quando mancano poche sezioni alla conclusione dello spoglio, il dato sembra cristallizzato: Falcomatà veleggia attorno al 61%, Dattola non arriva otre il 27%, dietro – staccati di un abisso – i partiti minori si contendono le briciole, incluso il Movimento Cinque stelle, che alle ultime europee si attestava attorno al 20% e oggi non supera il 2,5.

Alessia Candito

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