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REGGIO AL VOTO | Il sindaco: «Ora un'operazione trasparenza»

REGGIO CALABRIA Ha passato la nottata a mettere insieme i dati che i rappresentanti di lista inviavano dai seggi insieme al suo più stretto entourage e «con quella parte di città che ha voluto esse…

Pubblicato il: 27/10/2014 – 9:32
REGGIO AL VOTO | Il sindaco: «Ora un'operazione trasparenza»

REGGIO CALABRIA Ha passato la nottata a mettere insieme i dati che i rappresentanti di lista inviavano dai seggi insieme al suo più stretto entourage e «con quella parte di città che ha voluto essere con noi anche nelle ore più concitate di questo spoglio». Le ore di tensione hanno lasciato il segno sul volto, scavando occhiaie profonde, la stanchezza gli incrina leggermente la voce, senza però riuscire a nascondere la soddisfazione e l’orgoglio con cui Giuseppe Falcomatà parla per la prima volta da sindaco di Reggio Calabria.
Una certezza matematica di vittoria che diventa una certezza politica importante. Cosa significa questo per Giuseppe Falcomatà?

«Il messaggio che viene dalle urne è che c’è un forte voto sul sindaco, un forte impegno per la coalizione e sulle liste civiche. Al di là del calo dell’affluenza alle urne c’è un consenso netto che non era scontato, considerando le nove liste in campo. Questo ci dà fiducia e soprattutto ci da una maggioranza estremamente solida, fatta anche di più seggi di quanti non ne avessimo preventivati. Naturalmente questo ci fa affrontare con più serenità il prosieguo, l’impostazione dell’amministrazione e soprattutto il tipo di governo partecipato, di condivisione delle scelte insieme ai cittadini, che vogliamo approntare».
Al netto delle geometrie che dovranno portare alla composizione della giunta, qual è il primo provvedimento che Giuseppe Falcomatà adotterà da sindaco di Reggio?

«Il primo provvedimento una volta insediati sarà procedere con un’operazione trasparenza che naturalmente non significa togliersi i sassolini dalla scarpa, perché questo non appartiene al nostro modo di fare politica. Noi abbiamo chiesto fiducia ai cittadini sulla base del nostro programma e riteniamo che quello che è avvenuto in passato sia abbastanza chiaro ed evidente. Per questo è necessario dire ai cittadini cosa abbiamo trovato, come stanno le cose, nella massima realtà e trasparenza intellettuale, perché ci aspettano dei momenti duri e difficili – e questo noi non l’abbiamo mai nascosto – quindi il primo patto con i cittadini deve essere quello della chiarezza. L’operazione della rendicontazione non è semplicemente un fatto aritmetico, ma significa rendere conto ai cittadini non soltanto di quelle che sono le scelte ma anche della possibilità che abbiamo di programmare sulla base di quello che troveremo».
Alla luce di quanto emerso nel cosiddetto processo Fallara, un’operazione non aritmetica, ma molto politica

«Probabilmente sì, anche se il fine è fondamentalmente dire alla cittadinanza “Noi con questa farina possiamo fare questo pane”. Di certo, quella farina che noi andremo a trovare va distribuita su tutti i settori dell’amministrazione».
È un dato che in qualche misura vi spaventa quello della bassa affluenza alle urne? Come lo interpretate?

«Probabilmente si tratta di un dato in qualche misura fisiologico, dato dal fatto che chi aveva premiato un’idea di città che è fallita nei fatti in parte ha preferito non recarsi alle urne, piuttosto che scegliere un’alternativa. Di alternative ce n’erano effettivamente nove in campo, noi siamo riusciti a polarizzare oltre il 60%, questo quindi ci dà molta fiducia».
Lei viene da una campagna elettorale molto lunga, iniziata con la corsa per le primarie, seguita con la competizione elettorale vera e propria per le comunali. Ha scoperto una città differente lungo il percorso?

«Inizialmente era una sorpresa scoprire quello che chiedevano i cittadini, poi piano piano si sono andati consolidando i rapporti con i quartieri, con i territori, con le persone che incontravamo nel nostro cammino e la sorpresa è stata sempre minore. Quello che chiede la città a chi si assume la responsablità di governare Reggio è semplicemente una città normale, che garantisca i servizi, che dia la possibilità a chi ha un progetto, un’idea, un sogno di poterlo realizzare. Una città in cui partire sia una scelta e non l’unica scelta. Questo è l’obiettivo che ci prefiggiamo, ma siamo consapevoli che sarà l’esito di un lungo percorso, di un ritorno all’anno zero della politica cittadina che dia davvero la possibilità a chi voglia investire il proprio futuro personale, professionale e familiare in città, di poterlo fare».

Alessia Candito

a.candito@corrierecal.it 

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