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REGGIO AL VOTO | L'aplomb di Magorno

REGGIO CALABRIA Aplomb inglese per Ernesto Magorno. Chiaramente sente moltissimo la vittoria strappata a Reggio e tuttavia non è corso a metterci il cappello sopra, come pure legittimamente poteva …

Pubblicato il: 27/10/2014 – 11:29
REGGIO AL VOTO | L'aplomb di Magorno

REGGIO CALABRIA Aplomb inglese per Ernesto Magorno. Chiaramente sente moltissimo la vittoria strappata a Reggio e tuttavia non è corso a metterci il cappello sopra, come pure legittimamente poteva fare. Sa che la partita da giocare è ancora lunga e delicata, quella di Reggio è una tappa importantissima. Renzi lo aveva detto mettendoci la faccia. E siccome in questo Paese le vittorie hanno molti padri ma le sconfitte sono sempre orfane, è chiaro che se qualcosa nelle comunali di Reggio fosse andato storto il primo a cui avrebbero chiesto conto è proprio il segretario regionale del Pd. Pochissimi giorni prima, sull’altare del rinnovamento, Magorno aveva dovuto avallare l’epurazione dalle liste del Pd di due consiglieri regionali uscenti molto radicati nella città dello Stretto, di cui uno di provata fede “renziana”. Il rischio di una ricaduta negativa c’era tutto. Un pericolo, quello dei colpi di coda all’esito della linea decisa dal Pd calabrese, ancora tutt’altro che archiviato.

Da qui la necessità di lasciare ad altri la scena ed i festeggiamenti per tornare a lavorare alla ricucitura degli strappi interni. Di sacrifici ne ha fatti per portare una ventata di novità almeno nelle liste direttamente collegabili al Pd, molti gli rimproverano di essere stato «poco renziano», nel senso di non aver lavorato alla difesa dei “suoi” preferendo costruire un rapporto con quella larga parte del “popolo delle primarie” che renziano non era ma lo sta rapidamente diventando.

«Non sono mai stati settario, non intendo diventarlo oggi che la Calabria chiede al Pd uno sforzo immane per risalire la china». Così obietta Magorno ai suoi collaboratori più stretti che magari volevano una prova di forza a difesa di qualche amico non ricandidato. Investe nel lungo periodo, non lo preoccupa più di tanto fortificare il suo ruolo personale, ritiene assai più importante arrivare prima possibile ad un superamento, vero, delle lacerazioni che la lunga stagione delle primarie ha prodotto. Del resto è anche merito suo se il Pd reggino ha ritrovato compattezza attorno a Falcomatà all’indomani delle polemiche che seguirono le primarie per il comune di Reggio. Ora intende replicare su scala regionale. Ci riuscirà? È molto probabile, in ogni caso era suo dovere spendersi in questa direzione e gli va riconosciuto l’averlo fatto con grande generosità e senza alcun cedimento al calcolo personale.

pa. po.

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