REGGIO CALABRIA Ma la destra reggina rimane saldamente in mano a Peppe Scopelliti. È un dato chiaro che riluce nella disfatta della coalizione che ha sostenuto Lucio Dattola. Il cui partito, Forza Italia, arriva secondo nella corsa interna, preceduto proprio dalla lista civica Reggio futura, promanazione diretta dell’ex sindaco e governatore. I berlusconiani reggini ottengono l’8,4% dei voti, contro il 9,46 della formazione voluta e creata da Scopelliti.
Dal punto di vista sostanziale cambia poco: Fi e Reggio futura sottraggono quattro seggi a testa all’armata di Falcomatà (che ne prende 22), su un totale di 9 per l’intera coalizione di centrodestra. L’altro lo guadagna l’Ncd. Il dato politico è però un altro: il partito azzurro che ha indicato il candidato sindaco può contare su minori consensi rispetto all’“apparato” di Scopelliti. Il cui risultato cresce ancora se si tiene conto del peso delle altre liste direttamente o indirettamente riconducibili al sindaco del “modello Reggio”. Sud prende l’1,64%, Destra per Reggio l’1,29, Movimento dialogo civile lo 0,98). In tutto, con le percentuali di Reggio futura, la “coalizione nella coalizione” vicina all’ex presidente della Regione arriva al 13,37%, cioè cinque punti in più rispetto ai berluscones.
Una batosta severa per Ncd, di cui Scopelliti è stato uno dei “padri fondatori”. Poi la condanna nel processo Fallara, la sospensione per effetto della legge Severino, le dimissioni da governatore e infine la debacle patita alle europee del 25 maggio, dalle quali è scaturito lo scontro – ormai insanabile – con il partito di Alfano e soprattutto con il coordinatore calabrese, Tonino Gentile. Scopelliti ufficialmente è ancora dentro al Nuovo centrodestra, ma il risultato delle comunali di Reggio dimostra – qualora ce ne fosse bisogno – il suo allontanamento fattuale dagli alfaniani. Il misero 3,23% di un partito che è costola del governo Renzi evidenzia in modo plastico il suo svuotamento, proprio ad opera di Scopelliti.
Per lui, nella catastrofe del centrodestra, le elezioni di ieri rappresentano forse una buona notizia. Un’insperata gratificazione personale dopo mesi di sconfitte e amarezze. Per Forza Italia invece un ridimensionamento che non potrà non essere valutato a fondo dalla coordinatrice regionale del partito, Jole Santelli. Che con l’ex governatore non ha mai tagliato i ponti, al punto che più di un osservatore si è spinto a ipotizzare un imminente ritorno di Scopelliti e dei suoi nel partito dell’ex premier.
Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it
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