REGGIO CALABRIA Per oltre un anno Isabella Votino, la portavoce del governatore lombardo Roberto Maroni, è stata intercettata dai magistrati della procura antimafia di Reggio Calabria. Lo rivela “l’Espresso” nel numero in edicola domani. La donna, scrive il settimanale in una anticipazione fornita oggi, «è finita nell’inchiesta sul lato oscuro della Lega, l’intreccio tra professionisti calabresi e politici del partito che secondo i magistrati avrebbero riciclato sia i fondi del movimento padano che quelli della ‘ndrangheta, in particolare della potente famiglia De Stefano che da vent’anni domina Reggio Calabria. I contatti della Votino, che è stata portavoce di Maroni anche al ministero dell’Interno, con alcuni di questi indagati hanno fatto scattare l’iniziativa dei pm antimafia». Dalle intercettazioni, secondo quanto scrive l’Espresso «emergono inoltre contatti della Votino con investigatori milanesi per tentare di ottenere informazioni su inchieste in corso che potrebbero interessare persone vicine alla Lega e a Maroni. Ed emerge anche il suo peso nel tessere relazioni politiche con esponenti di primo piano del centrodestra. Oltre alla Votino è finito intercettato un altro fidato uomo di Maroni, l’avvocato Domenico Aiello, legale del governatore lombardo».
LA REPLICA DELLA VOTINO
«Come suo solito, l’Espresso diffonde volgari insinuazioni con l’intento di colpire gli avversari politici». Così Isabella Votino, portavoce del presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, replica a quanto pubblicato oggi dal settimanale. «Visto però – spiega Votino – che il mio nome viene affiancato a un’inchiesta su ‘ndrangheta e riciclaggio, per altro risalente ai noti fatti del 2012, che non mi vede in alcun modo coinvolta ed essendo questo altamente infamante per la mia onorabilità e professionalità ho dato mandato al mio legale di presentare querela per diffamazione aggravata». «Se fosse vero poi che sarei stata intercettata per così tanto tempo dalla procura di Reggio Calabria – aggiunge – tanto meglio, perché risulterà evidente l’assoluta correttezza del mio comportamento. In tutti questi anni non ho fatto altro che svolgere il mio lavoro con la dedizione e la professionalità che persino l’articolo dell’Espresso non ha potuto fare a meno di riconoscere». (ANSA). NE 30-OTT-14 18:3
x
x