CATANZARO L’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri della provincia di Catanzaro registra la segnalazione di alcuni colleghi dell’ospedale di Lamezia Terme, relativa a un ridimensionamento di alcuni importanti settori operativi dell’ospedale stesso, cioè quello trasfusionale e quello neonatale. «Al di là della complessiva disanima delle questioni particolari – riporta una nota – è fuori di dubbio che cinque anni di piano di rientro e di “turnover zero” del personale, come era facilmente prevedibile, abbiano fiaccato la possibilità di tenuta complessiva degli ospedali calabresi a partire da quelli in cui la quantità e la qualità dei servizi si rivela più complessa e delicata».
L’ospedale di Lamezia Terme – continua l’Ordine – sembra essere quello in cui più gravemente si manifestano dei problemi che avrebbero potuto essere prevenuti da un atteggiamento regionale meno burocratico e ragionieristico. Il percorso finora seguito dalla gestione commissariale e dal piano di rientro, si è rivelato incapace di farsi carico di una reale rinascita della sanità calabrese, come questo Ordine ha più volte messo in evidenza. Pertanto, si ritiene che nei confronti dell’ospedale di Lamezia Terme sia necessario assumere una proposizione organizzativa più idonea ad affrontare le problematiche della terza città della Calabria e si auspica – conclude la nota – che gli organi competenti intervengano in tale senso».
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