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Confronto tra Oliverio e l’Aiop: sinergia tra sanità pubblica e privata

A Cosenza nel 2012 gli ospedali pubblici hanno fornito 2.644.723 prestazioni pagandole 36 milioni 261mila euro mentre gli ospedali privati hanno fornito 3.634.297 prestazioni per 25 milioni 674mila…

Pubblicato il: 01/11/2014 – 10:53
Confronto tra Oliverio e l’Aiop: sinergia tra sanità pubblica e privata

A Cosenza nel 2012 gli ospedali pubblici hanno fornito 2.644.723 prestazioni pagandole 36 milioni 261mila euro mentre gli ospedali privati hanno fornito 3.634.297 prestazioni per 25 milioni 674mila euro. È quanto emerso, tra le altre cose, dall’incontro tenutosi ieri tra i rappresentanti dell’Aiop (Associazione italiana ospedalità privata) e l’aspirante governatore Mario Oliverio, affiancato da alcuni candidati al consiglio regionale.
«Dunque – si legge in una nota dell’Aiop – le prestazioni rese dagli ospedali a gestione privata costano di meno. Con l’aggiunta che questi sono regolarmente accreditati (cioè garantiscono tutti i requisiti di legge sul piano qualitativo, organizzativo, strutturale e di sicurezza) mentre gli ospedali pubblici no. Non solo, ma la politica dei tagli – si legge ancora nella nota – e dei tetti imposti agli ospedali a gestione privata, è una politica suicida perché, limitando le prestazioni erogabili dai privati e lasciando illimitate quella degli ospedali pubblici, di fatto favorisce gli sprechi ed abbassa la qualità del servizio».
Questo fenomeno dipende, secondo il presidente dell’Aiop Enzo Paolini, non dal valore dei medici e dei paramedici che lavorano negli ospedali pubblici, ma dalla «volontaria e consapevole opera di smantellamento della organizzazione e di mortificazione delle professionalità cui si è dedicata, con scrupolo, da anni, la classe dirigente regionale che ha prodotto un management sanitario con il mandato di liquidare il servizio pubblico di Cosenza».
Il fenomeno delle liste d’attesa, inoltre, «viene colpevolmente e volontariamente gonfiato dal delittuoso comportamento della classe dirigente sanitaria regionale che, da un lato, non è in grado di garantire l’efficienza tecnologica di un ospedale e, dall’altro, impedisce, con la questione dei tetti di prestazioni invalicabili, che le stesse prestazioni richieste agli ospedali pubblici siano rese, a costi inferiori, dai centri privati».
Anche il ritardo nei pagamenti provoca uno spreco enorme: «Forse – è l’analisi di Paolini – se gli interessi per il ritardo nei pagamenti gravassero realmente sui burocrati che non fanno il loro dovere potremmo “lottare” meglio e, magari, sperare anche di vincere».
Ma cosa si può fare? «Occorre che il prossimo, auspicabile, ricambio della classe politica, metta mano con priorità assoluta – è la posizione del presidente dell’Aiop – al ripristino del servizio sanitario pubblico, garantendo integrazione e sinergia virtuosa tra strutture pubbliche e private, nonché il rilancio degli ospedali sotto tutti i profili: organizzativo, strutturale, tecnologico, professionale. Il che costituirebbe un risparmio, non una spesa».
Infine Paolini commenta la notizia del «diktat regionale» sulle Case di cura che «devono firmare contratti ridotti rispetto alla loro produzione già effettuata. Se non lo fanno – spiega il presidente dell’Aiop – saranno sospese dall’accreditamento. Conseguenza: da domani dovranno mettere in cassa integrazione i dipendenti ed i cosentini andranno a curarsi altrove o allungheranno le liste d’attesa. Traduzione: taglio dei servizi, disagi per i cittadini, costi doppi. Se dovesse avvenire ciò che è stato minacciato – conclude Paolini – denunceremo i responsabili per tentata estorsione ed interruzione di pubblico servizio»

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