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Il ritorno alla politica di Misaggi

LAMEZIA TERME Alla convention che apre la campagna elettorale di Wanda Ferro, Giovanni Toti ci arriva accompagnato da un “calabrese illustre” trapiantato a Milano. Wanda lo saluta dal palco e lui r…

Pubblicato il: 03/11/2014 – 15:52
Il ritorno alla politica di Misaggi

LAMEZIA TERME Alla convention che apre la campagna elettorale di Wanda Ferro, Giovanni Toti ci arriva accompagnato da un “calabrese illustre” trapiantato a Milano. Wanda lo saluta dal palco e lui riceve un caloroso e insistito applauso: è Bernardo Misaggi.

Troppo ghiotta l’occasione per non chiedere alla platea, dell’emendato centrodestra calabrese, scuse pubbliche, visto che nel 2010 di Bernardo Misaggi in tanti, folgorati sulla via di Scopelliti, negavano persino l’esistenza. Sostenevano che non esisteva nessun Misaggi e men che meno che questi fosse persona molto stimata dalla comunità calabrese e da Silvio Berlusconi, che pure gli aveva affidato le cure di sua madre per tantissimi anni.

E le scuse sono arrivate, insieme alla precisazione d’obbligo: i cronisti del Corriere della Calabria e il suo direttore era la prima volta che lo incontravano. Eppure, in quella infausta primavera del 2010, per settimane gli scodinzolanti cagnolini che stazionavano attorno al signore del “modello Reggio”, ironizzavano e sbeffeggiavano sulla notizia che Berlusconi aveva chiesto a Misaggi di candidarsi a governatore in Calabria. Fu Maurizio Gasparri, all’epoca, a imporre a Berlusconi una scelta diversa. Lo stesso Gasparri lo ammetterà pubblicamente, all’indomani del consumato “tradimento” ad opera del suo ex pupillo Peppe Scopelliti, facendo anche autocritica. Tanti drammi e tanti guasti sarebbero stati risparmiati alla Calabria ed a Forza Italia se, all’epoca, il Berlusca avesse tenuto duro. Misaggi avrebbe vinto sicuramente e non è detto che oggi non poteva ripresentarsi per quel secondo mandato che mai, sino ad oggi, un governatore uscente ha strappato in Calabria.

Il tempo, anche in questa circostanza, si conferma galantuomo. E galantuomo ci è apparso anche Bernardo Misaggi che, nonostante tutto, è sceso qui a dare una mano al partito ed agli uomini che pure lo avevano mortificato nel 2010. È un professionista sulla cui competenza concordano tutti. Chirurgo di fama europea, ricercatore accanito, operatore sanitario scrupoloso. La Calabria se la porta davvero nel cuore e i calabresi, senza esibire tessera alcuna, lo incrociano spesso nella loro strada quando sono costretti ad emigrare in cerca di cure appropriate.

La politica è fatta anche di storie personali. Quella di Misaggi meriterebbe di essere raccontata perché emblematica di come troppo spesso i peggiori nemici della Calabria sono proprio i calabresi. E non è detto che non la racconteremo. Magari subito dopo le elezioni regionali, quando riflettere sarà più facile a tutti.

pa. po.

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