COSENZA «Messinetti è stato pestato». Lo ha confermato oggi nell’aula del tribunale di Cosenza Mario Esposito. Quest’ultimo, già condannato per la morte del parcheggiatore, aggredito in via degli Stadi, è stato sentito nel processo che vede imputato Ottavio Carolei. Per il decesso del 50enne, avvenuto dopo quattro giorni di coma, sono stati già condannati lo stesso Esposito (4 anni e 9 mesi), Francesco Ciancio (4 anni e 6 mesi) e Maurizio Rango (6 anni): i due avevano chiesto il rito abbreviato. Per Carolei il gup si era opposto alla richiesta di abbreviato.
La sera del 30 marzo del 2012 Messinetti fu soccorso dal 118 nella sua abitazione di via Thurii, a Cosenza: i familiari parlavano di una caduta in bagno e il diretto interessato lamentava un forte mal di testa. In ospedale, una Tac rilevò la presenza di un ematoma alla testa. Dopo il decesso del 50enne, la Procura avviò le indagini, che ebbero una svolta dopo la testimonianza di una sorella della vittima: la donna fece il nome di Carolei e ricondusse l’aggressione a uno screzio dovuto a un parcheggio.
La morte di Messinetti, in un primo momento, era stata attribuita a cause accidentali, ma la versione non aveva convinto gli investigatori, che erano riusciti a squarciare quello che definirono «il velo di omertà» calato sulla vicenda: così la squadra mobile aveva chiuso il cerchio arrestando Esposito e Ciancio per omicidio preterintenzionale, la stessa accusa contestata a Maurizio Rango (già condannato a 6 anni e presunto affiliato alla “cosca degli zingari”) e Carolei, già detenuti. I provvedimenti di fermo erano stati emessi dal pm Antonio Bruno Tridico, e dalle indagini era emerso che la lite per il parcheggio sarebbe avvenuta tra Carolei e Messinetti, mentre Rango sarebbe intervenuto successivamente in difesa del primo picchiando a morte il contendente del suo amico.
Nell’udienza di oggi Esposito, rispondendo alle domande del pm Tridico e dei legali di difesa e parti civili, ha confermato il pestaggio. In particolare, ha ribadito di aver picchiato Messinetti assieme a Cianci. Rango, invece, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Dopo aver sentito anche un perito, la Corte ha poi ascoltato i familiari di Carolei: i figli hanno sottolineato che il padre è una brava persona, non incline alla violenza, e che non avrebbe mai aggredito in quel modo Messinetti.
Il processo è stato aggiornato al prossimo 4 dicembre quando ci sarà la requisitoria del pm e le repliche della difesa. E dovrebbe essere emessa anche la sentenza.
Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal
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