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Nuova boccata d'ossigeno per l'Atam

REGGIO CALABRIA Nuova boccata d’ossigeno per l’Atam, la municipalizzata che a Reggio Calabria si occupa di trasporto pubblico, che da mesi si barcamena sull’orlo del crack. Su istanza del legale de…

Pubblicato il: 05/11/2014 – 19:41
Nuova boccata d'ossigeno per l'Atam

REGGIO CALABRIA Nuova boccata d’ossigeno per l’Atam, la municipalizzata che a Reggio Calabria si occupa di trasporto pubblico, che da mesi si barcamena sull’orlo del crack. Su istanza del legale dell’azienda, l’avvocato Giuseppe Mazzotta, il tribunale di Reggio Calabria ha accolto l’istanza di rinvio, riconvocando le parti per il prossimo 18 febbraio, quando i giudici saranno chiamati a valutare l’istanza di fallimento, presentata dai pm Stefano Musolino e Teodoro Catananti. Per i pm, si tratta di un atto dovuto perché da tempo l’azienda sarebbe tecnicamente fallita, nonostante i bilanci raccontassero un’altra storia. Ma stando agli accertamenti affidati agli uomini della guardia di finanza, proprio quel documento «ha radicalmente perso la sua natura di rappresentazione fedele della situazione patrimoniale e finanziaria, per trasformarsi in un artificioso documento, funzionale a celare le perdite e consentire il costante, fittizio, adeguamento dei dati contabili, al fine di perpetuare una gestione sociale, al di fuori di ogni canone e regola economica e giuridica, implementando – occultamente – le perdite, sino a determinare l’attuale esplosiva situazione di decozione fallimentare». Un’interpretazione respinta al mittente dall’azienda, partecipata interamente dal Comune di Reggio Calabria, che ha sempre sostenuto che l’Atam potesse essere salvata, se sottoposta a un radicale piano di risanamento e qualora la Regione avesse riconosciuto almeno parte dei crediti arretrati. Ed è proprio la nuova iniezione di finanze per 10, 8 milioni di euro, deliberata nei giorni scorsi dalla Regione, ma ancora sottoposta al vaglio del ministero dell’Economia e dei trasporti, a dare nuova speranza all’azienda.

La decisione è stata annunciata ieri dall’assessore regionale Fedele al tavolo tecnico convocato dal prefetto Claudio Sammartino al fine di avviare un percorso operativo condiviso, cui hanno partecipato i dirigenti dell’azienda, i vertici Inail e Inps, le parti sociali, la Regione e il nuovo sindaco Giuseppe Falcomatà, che ha salutato con favore la manciata di mesi che il Tribunale ha concesso a Comune e Atam per risollevare le sorti dell’azienda. «Il riconoscimento dei crediti da parte della Regione, consente al Comune di predisporre in modo più concreto il piano di risanamento dell’Azienda – dice al riguardo il primo cittadino, consapevole di doversi misurare con un banco di prova non semplice, ma fondamentale per la città – bisogna lavorare per salvaguardare il servizio pubblico ai cittadini, le 350 famiglie che lavorano per l’azienda e l’azienda stessa che da sempre opera nel nostro territorio e che è patrimonio della città nonché dei cittadini». Parimenti soddisfatto della piega presa dagli eventi sembra essere l’ amministratore unico di Atam, il professore Antonino Gatto, che in una nota ha voluto ringraziare “il tribunale fallimentare e la Procura per la comprensione e la sensibilità mostrate nell’ accogliere la richiesta di rinvio avanzata dall’ azienda”. Sul piatto, l’Atam ha messo non solo i crediti che la Regione si è impegnata a riconoscere alla municipalizzata reggina, ma anche il piano di risanamento e di rilancio aziendale cui l’Atam lavora da tempo, come l’impegno del Comune a procedere rapidamente alla necessaria ricapitalizzazione, con i fondi derivanti dalla vendita dell’immobile di Botteghelle. Una prospettiva di risanamento – fa sapere l’avvocato Mazzotta – già percorribile in assenza dei contributi riconosciuti dalla Regione, ma che adesso sarebbe diventata ancora più concreta. In questi mesi, si è lavorato infatti non solo a un piano che permettesse di abbattere gli oltre 30 milioni di debiti, ma anche di “riportare l’azienda alla sua reale vocazione di trasporto pubblico, valorizzando le risorse interne”.

Stando a quanto anticipato, infatti, il piano di rilancio dell’azienda – che nei prossimi giorni sarà sottoposto alla nuova amministrazione comunale, in qualità di socio unico, per una valutazione – non sarà scaricato sulle spalle dei lavoratori – dunque niente esuberi – ma passerà attraverso una ridefinizione del monte ore, ammortizzata anche dai pensionamenti nel frattempo maturati. Sembra dunque volgere al bello per l’Atam, a dispetto degli orizzonti cupi che si sono profilati negli ultimi mesi. Beni diversa potrebbe essere la sorte degli ex amministratori. Nelle scorse settimane, il Comune ha infatti deciso di avviare un’azione di responsabilità nei confronti degli ex amministratori, affidando alla nota società di revisione “Pricewaterhouse Coopers” il compito di verificare se sia stata la mala gestio a determinare la disastrata situazione dell’Atam. Nel mirino, non è finito solo l’ex amministratore Vincenzo Filardo, con il quale l’Atam ha interrotto “nelle more dell’attività di verifica” qualsiasi rapporto, ma anche il suo predecessore, l’attuale assessore regionale Demi Arena. Per loro, bisognerà attendere il verdetto della nota società di revisione, che qualora accertasse una consapevole mala gestio nella definizione dei bilanci dell’azienda potrebbe chiamarli a ripianare – materialmente – i guasti provocati.  

 

Alessia Candito

a.candito@corrierecal.it

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