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Processo Lanzino, querelle sulle intercettazioni

COSENZA Un’udienza tecnica quella che si è svolta oggi nell’aula della Corte d’Assise di Cosenza nell’ambito del processo sulla morte di Roberta Lanzino, la studentessa violentata e uccisa il 26 lu…

Pubblicato il: 05/11/2014 – 14:29
Processo Lanzino, querelle sulle intercettazioni

COSENZA Un’udienza tecnica quella che si è svolta oggi nell’aula della Corte d’Assise di Cosenza nell’ambito del processo sulla morte di Roberta Lanzino, la studentessa violentata e uccisa il 26 luglio del 1988 sulla strada di Falconara Albanese, nel Cosentino. Per quel brutale assassinio è imputato Franco Sansone, accusato di aver violentato e ammazzato Roberta assieme a Luigi Carbone, vittima di lupara bianca. Per l’omicidio di Carbone sono accusati, invece, Alfredo Sansone e il figlio Remo, rispettivamente padre e fratello di Franco.

L’udienza di questa mattina doveva essere dedicata all’esame dell’ispettore di polizia Salvatore Cianni, sentito in merito ad alcune intercettazioni relative alle indagini sul delitto. Ma Cianni non ha preso parte direttamente a quel tipo di attività. Per questo motivo, il giudice Maria Antonia Gallo (a latere Lo Feudo) ha accolto la richiesta avanzata dal pm della Procura di Paola Sonia Nuzzo (titolare del fascicolo assieme alla collega Maria Camodeca), sentiti difesa e parti civili, di ascoltare l’assistente di polizia Franco Cipolla, il sostituto commissario Antonio Pastore e l’ispettore capo Antonio Donato. E’ stato Cianni ad affermare chiaramente di non aver preso parte alle operazioni di intercettazione, precisando che di queste si erano occupati quei tre colleghi. La Corte ha accolto la richiesta del pm perché Cianni non poteva deporre su un’attività alla quale non aveva preso parte direttamente, limitandosi alla sola lettura dei brogliacci dei colleghi. Richiesta sulla quale non era, però, d’accordo una parte del collegio difensivo degli imputati.

Dopo la questione intercettazioni, si è aperta quella dei filmati video. Su questi è stato chiamato a deporre il perito Nicola Zengaro – già sentito in precedenza -, che doveva riferire su alcuni colloqui registrati in carcere e in particolare su un dvd in chi ci sarebbero immagini e file audio. Ma anche qui si è posta la questione tecnica: bisogna trovare un esperto che riesca ad associare in un unico supporto voci e immagini. L’udienza è stata, quindi, sospesa e Zengaro è stato invitato a presentarsi alla prossima udienza – fissata per il 19 novembre – indicando, se possibile, un esperto informatico capace di abbinare audio e video e di garantire, per il futuro, la visione di alcuni filmati anche in aula. 

Infine, è stata messa a disposizione delle parti la documentazione medico-scientifica di Francesco Brogno, maresciallo dei carabinieri il cui esame è stato sospeso nell’udienza precedente perché affetto da una patologia che gli impedirebbe di sostenere l’escussione. 

Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Enzo Belvedere, Armando Veneto, Sergio Calabrese, Ornella Nucci, Marina Pasqua ed Elena Coccia.

Presenti in tribunale, come sempre, i genitori di Roberta: papà Franco e mamma Matilde non perdono un’udienza del processo che dovrà fare luce sulla morte della loro giovanissima figlia. Si torna in aula il prossimo 19 novembre. 

 

Mirella Molinaro

m.molinaro@corrierecal.it

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