RENDE In scena stasera alle 21 al Piccolo teatro universitario di Rende “Giuditta Levato, profissioni braccianti”, dramma in atto unico di Ada Di Leone, per la regia di Ennio Scalercio. La scrittrice porta all’attenzione del pubblico la storia di Giuditta Levato, prima vittima degli scontri tra contadini e latifondisti nella Calabria degli anni 40, nati a seguito della riforma agraria di Fausto Gullo. Al settimo mese della sua terza gravidanza, la donna morì durante una lite nata con un gruppo di latifondisti che occuparono le terre dei contadini con del bestiame.
«Mi resi conto di trovarmi di fronte a una donna diversa, non in linea con il mondo di appartenenza e con la storia, una donna che ebbe la forza di conservare intatto il suo “io” bambino e con esso il sogno di avere un’altra vita, quel sogno di cui si era nutrita fin da bambina attraverso le sofferenze proprie e della propria famiglia e che lei trasportò nella lotta politica quando, pur senza alcuna benché minima cultura, ma intelligente e sveglia, comprese, come pochi politici, l’importanza che i decreti Gullo avrebbero potuto avere non solo per la sua vita ma per la vita di tutta una comunità», spiega la scrittrice, che si è imbattuta in questo personaggio casualmente, nel tentativo di trovare un nuovo soggetto da portare a teatro.
In scena la stessa autrice nel ruolo di Giuditta Levato. Con lei Katia Di Leone, Patrizia Scarpelli, Emanuele Gagliardi. A introdurre lo spettacolo, alle ore 18, Katia Massara, docente di storia Contemporanea, Marta Petrusewicz, docente di storia Moderna, Vittorio Cappelli, docente di storia Contemporanea, Giuseppina Cafieri, psicoterapeuta, e Nick Galea, tesista magistrale. Presente alla rappresentazione l’assessore alla Cultura della regione Calabria, Mario Caligiuri. Info su http://www.inprimafila.net/
Miriam Guinea
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