CATANZARO «La crisi sta colpendo anche il settore dei call center in Calabria, con aziende costrette ad accedere agli ammortizzatori sociali per poter mantenere il perimetro occupazionale. Su tutte, spicca quella di Infocontact con i suoi 1800 lavoratori circa». Questo è quanto riporta una nota di Slc-Cgil Calabria. «Eppure la Calabria – prosegue il sindacato – ha già visto la perdita di oltre 500 posti di lavoro nel primo semestre del 2014. Lavoratori a tempo determinato o in somministrazione, non rinnovati a causa di esuberi dichiarati per carenza di attività».
«Oltre 1500 – continua la Slc-Cgil – sono invece i lavoratori del settore che mensilmente subiscono riduzioni salariali che derivano dall’applicazione di contratti di solidarietà o cassa integrazione in deroga. Inoltre, sono 2500 i posti di lavoro persi nell’ultimo biennio in Calabria nel comparto dei call center in outsourcing. Questi i numeri di una tragedia occupazionale che sta investendo il settore dei call center, è destinata a peggiorare se non si interviene immediatamente per porre un freno alle gare al massimo ribasso. La crisi che sta colpendo il comparto, non è sicuramente riconducibile al periodo in sè ma unicamente – concludono – all’assenza di regole».
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