AMANTEA «Ho percepito la vicinanza dello Stato e questo mi incoraggia ancor di più ad andare avanti». È la reazione a caldo di Monica Sabatino – alla guida dell’amministrazione comunale di Amantea la cui maggioranza è stata fatta oggetto, in pochi giorni, di ripetute intimidazioni – al termine del consiglio comunale straordinario convocato subito dopo il verificarsi di gravi episodi registrati nella cittadina tirrenica: quattro buste con due bossoli di proiettile ciascuna inviati ad altrettanti amministratori di Amantea. Un attacco che non ha risparmiato neanche lei. «Non nascondo che ho paura – dice –. Quello che mi è accaduto e sta accadendo alla mia amministrazione non mi fa stare tranquilla, ma al contempo sono convinta dell’azione amministrativa che stiamo portando avanti». In una sala – il campus “Temesa” sede per l’occasione del consiglio comunale amanteano – gremita di rappresentanti delle istituzioni, delle forze dell’ordine, del mondo politico e delle associazioni, il sindaco ha mantenuto ferma la volontà di continuare «per il bene della collettività e delle nostre famiglie», ha detto. E le parole del ministro degli Affari regionali, Maria Carmela Lanzetta non potevano che andare in questa direzione: «Il governo è con voi – ha sostenuto nel corso del consiglio comunale aperto –. Continuate così come avete iniziato».
Tra gli altri in sala erano presenti anche il prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao, la parlamentare del Pd Enza Bruno Bossio e la senatrice Doris Lo Moro, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno delle intimidazioni ai danni degli amministratori locali. Proprio quest’ultima ha ricordato la drammatica periodicità degli episodi registrati contro le amministrazioni non solo calabresi. Una circostanza che dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, che il problema del condizionamento mafioso o del tentativo di incidere sulle attività amministrative degli enti locali esiste e va affrontato seriamente. «Ritengo – ha detto la Sabatino per quanto accaduto ad Amantea – che questi episodi debbano servire come momento di riflessione per tutti. A iniziare anche dalla popolazione che dovrebbe stringersi maggiormente attorno a chi ci mette la faccia». E su questo aspetto il sindaco non ha tardato a rimarcare: «Ho ricevuto tanti attestati di solidarietà, tutti in privato. Come se si avesse timore a schierarsi contro chi tenta, in modo vile, di condizionare l’amministrazione. E la poca presenza di cittadini in sala, anche in questa occasione, dimostra proprio che occorre fare ancora tanta strada sul fronte dell’educazione alla legalità».
Ma Ennio Morrone, capogruppo forzista a Palazzo Campanella, polemizza con il ministro Lanzetta. «Purtroppo, mio malgrado, ho sentito di dover abbandonare i lavori del civico consesso – ha sostenuto in una nota l’esponente azzurro – per il deludente intervento del ministro degli Affari regionali Maria Carmela Lanzetta che, al contrario delle legittime aspettative degli uditori e della città, si è rivelato essere un intervento politico anziché essere quello di un ministro della Repubblica italiana in difesa di un territorio minacciato dalla metastasi della delinquenza organizzata calabrese».
Roberto De Santo
r.desanto@corrierecal.it
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