LAMEZIA TERME Il Porcellissimum? Per vararlo, lo scorso 3 giugno, il consiglio regionale ha richiesto e ottenuto – dietro compenso – anche un parere da un esperto della materia. Si tratta del professore avvocato Massimo Luciani, a cui è stato riconosciuto un compenso di poco meno di 22mila euro «per – si legge nella determina del segretario generale del Consiglio – l’elaborazione di un parere inerente modifiche statutarie in materia di legislazione elettorale». Il contratto tra Palazzo Campanella e l’esperto di legislazione è stato stipulato il 27 marzo e il professore ha fornito la sua prestazione nel corso dei mesi successivi, presentando una notula – che di norma viene redatta dal professionista per riscuotere l’acconto o il saldo della parcella spettante per il lavoro svolto – il 30 luglio.
Piccolo passo indietro: col termine Porcellissimum è stata identificata la nuova legge elettorale calabrese – prima versione – che fissava al 15% la soglia di sbarramento per le coalizioni. Il resto della storia è noto: il testo originario è stato impugnato dal governo davanti alla Corte costituzionale; la maggioranza di centrodestra, nella riunione dell’11 settembre, ha apportato alcune modifiche (soglia abbassata al 8% per le coalizioni e al 4 per le singole liste) che hanno fatto cadere la materia del contendere e, soprattutto, riportato la situazione elettorale a un maggiore equilibrio.
In ogni caso, corretta la legge sono rimasti sul tappeto alcuni contenziosi. Come quello aperto con alcuni componenti del «Meet up del territorio della Regione Calabria», i quali – rappresentati dal legale Francesco Pitaro (titolare del ricorso dal quale è scaturita l’ordinanza del Tar che ha “costretto” la presidente “facente funzioni” Stasi a indire le elezioni del 23 novembre) – «hanno mosso alcuni rilievi in relazione alla legge elettorale approvata dal consiglio regionale della Calabria nella seduta del 3 giugno 2014 e ne hanno chiesto l’annullamento». Per difendere l’immagine del consiglio regionale è stato affidato mandato all’avvocato Rosario Infantino. Il legale «risulta in possesso dei requisiti di idoneità e qualificazione anche specialistica per l’espletamento dell’incarico di patrocinio legale dell’ente», come ha scritto il segretario generale del Consiglio, Carlo Pietro Calabrò, nel provvedimento firmato il 22 luglio scorso. Anche in questo caso si tratterà di scucire quattrini per la consulenza fornita dal professionista che ha ricevuto l’incarico dai vertici di Palazzo Campanella.
Insomma, il Porcelissimum non ci è costato solo una magra figura nei confronti dell’opinione pubblica italiana.
Antonio Ricchio
a.ricchio@corrierecal.it
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