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Corruzione in carcere, a processo agente

COSENZA La verifica dei tabulati telefonici. È stato questo il tema principale di un’udienza tecnica e breve, che si è svolta questa mattina nell’aula 9 del tribunale di Cosenza nell’ambito del pro…

Pubblicato il: 13/11/2014 – 14:08
Corruzione in carcere, a processo agente

COSENZA La verifica dei tabulati telefonici. È stato questo il tema principale di un’udienza tecnica e breve, che si è svolta questa mattina nell’aula 9 del tribunale di Cosenza nell’ambito del procedimento che cerca di fare luce su presunti scambi di denaro con un agente della polizia penitenziaria e alcuni detenuti del carcere di Cosenza. Nel processo sono imputati: Salvatore Gabriele, Erminio Mendico, Fabio Bruni, Vincenzo Ciriello, Luigi Cozza, Antonio Albanese, Giovanni Giannone, Dimitri Bruno, Massimo Imbrogno. Parte offesa è il ministero della Giustizia. Gabriele, nella sua qualità di assistente capo della polizia penitenziaria, in forza alla casa circondariale “Sergio Cosmai” di Cosenza – secondo l’accusa rappresentata dal pm Antonio Bruno Tridico – avrebbe accettato la promessa di denaro che gli sarebbe stata fatta dai detenuti Erminio Mendico, Fabio Bruni e Vincenzo Ciriello, tutti ristretti nello stesso carcere, allo scopo di compiere – è scritto nel provvedimento del gip in fase di indagini preliminari – un atto contrario ai suoi doveri d’ufficio, consegnando loro, in violazione delle prescrizioni di legge, tre telefoni cellulari e altrettante simcard di sua proprietà o in suo uso personale in modo da consentire agli stessi detenuti di effettuare colloqui non autorizzati. I fatti sarebbero stati commessi a Cosenza dal settembre 2010 fino a ottobre 2010. In particolare, Gabriele avrebbe procurato un ingiusto vantaggio patrimoniale a un detenuto non identificato, ristretto nello stesso carcere, mettendo a disposizione tre cellulari e tre sue simcard in modo da consentire al detenuto di fare colloqui non autorizzati e avrebbe arrecato «un ingiusto danno all’amministrazione di appartenenza». I detenuti sono accusati di aver ricevuto un cellulare è una sim card. Nello specifico – si legge nei capi di imputazione – Ciriello avrebbe promesso del denaro a Gabriele per ottenete il cellulare.
Questa mattina, in aula, è stato sentito un solo testimone Vincenzo Paccioni, all’epoca dei fatti comandante di reparto della polizia penitenziaria nel carcere di Cosenza e oggi comandante di reparto nel carcere di Trani. Rispondendo alle domande del pm Tridico ha riferito di alcune verifiche sui tabulati telefonici e di aver notato qualcosa di strano in telefonate ricevute da alcuni detenuti. Cioè: sarebbero state fatte dal detenuto ma tra quelle non autorizzate. Paccioni non ha partecipato direttamente alle attività di sequestro dei cellulari poi rinvenuti. Il comandante di reparto ha poi specificato il sistema adottato nel controllo dei tabulati, rispondendo al controesame di un legale delle difese. Il presidente del collegio giudicante ha aggiornato il dibattimento al prossimo 9 dicembre per ascoltare altri due agenti della polizia penitenziaria e ha fissato il calendario delle prossime udienze prevedendo l’esame degli imputati.

 

Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it

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