CATANZARO Oliverio è il favorito per la vittoria finale, certo. E allora succede che, dato per scontato il risultato elettorale, i candidati consiglieri si spingano ancora più in là, fino al punto di presentarsi agli elettori come “assessori in pectore”. È l’ex governatore Agazio Loiero a mettere in luce il comportamento singolare di molti pretendenti a un seggio a Palazzo Campanella prima e a Palazzo Alemanno poi. «In questa battaglia elettorale, unica nel suo genere perché dall’esito assai scontato, con un vento oltremodo favorevole al centrosinistra, si palesa una competizione parallela tutta giocata sulle preferenze», dice il leader del movimento Autonomia e diritti, la cui lista appoggia Oliverio. E così succede – continua Loiero – «che vengano ipotizzate immaginarie collocazioni di più candidati del centrosinistra che, ormai certi della vittoria della propria coalizione, si spacciano come futuri assessori. Naturalmente in questa scelta la sanità è privilegiata. Una delega contesa al punto tale che in ogni provincia, per la sola salute, si sentono titolari almeno due candidati». “Promesse” alquanto anomale, dato che in regione, almeno per il momento, non potrà esserci alcun assessore al ramo. «Dire che he qualcheduno sarà assessore alla Sanità – insiste l’ex governatore – equivale a fare affermazioni che non stanno in piedi perché in Calabria, per effetto del piano di rientro, non esiste un assessore alla sanità, esiste piuttosto un commissario ad acta per la Sanità. Peraltro, non si sa neanche se questa delega tornerà nelle mani del futuro presidente della Regione o se resterà (come non è da escludere) il commissario. Certo, il presidente nella giunta regionale che verrà potrà nominare tutti gli assessori che riterrà. Dubito fortemente però che, nell’immediatezza, per il primo anno e mezzo sarà possibile nominare l’assessore con tale delega». Discorso chiuso.
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