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È giallo sulla ripartizione dei seggi

LAMEZIA TERME Giovanni Bilardi non arretra e insiste: «Non ho voluto lanciare nessun allarme interessato, ma nella nuova legge elettorale non si scorge traccia dell’assegnazione del seggio al …

Pubblicato il: 17/11/2014 – 14:10
È giallo sulla ripartizione dei seggi

LAMEZIA TERME Giovanni Bilardi non arretra e insiste: «Non ho voluto lanciare nessun allarme interessato, ma nella nuova legge elettorale non si scorge traccia dell’assegnazione del seggio al primo presidente sconfitto». Il senatore del Nuovo centrodestra è convinto che le modifiche alla legge elettorale e allo Statuto non assicureranno più, al miglior perdente tra i candidati alla presidenza della giunta regionale, un seggio a Palazzo Campanella.
Giusto per uscire subito da ogni equivoco, va specificato che non esiste un’univoca indicazione sul punto. La legge elettorale calabrese non è un testo normativo organico ma riporta una serie di disposizioni richiamando per tutto quanto il resto la normativa nazionale.
In buona sostanza finora si è fatto riferimento alla legge costituzionale 1/1999 che, tra le norme transitorie, e in attesa che le Regioni approvassero i loro nuovi Statuti, stabiliva: «È eletto consigliere il candidato alla carica di presidente della giunta regionale che ha conseguito un numero di voti validi immediatamente inferiore a quello del candidato proclamato eletto presidente». In Calabria questa norma si è applicata anche dopo l’approvazione del nuovo Statuto, consentendo l’elezione nel 2005 di Sergio Abramo e cinque anni più tardi di Agazio Loiero.
Bilardi, tuttavia, si mostra sicuro: «Ricordo a me stesso che il seggio destinato al presidente non eletto viene sottratto alla sua coalizione e quindi se dovesse essere Ferro la prima sconfitta, questo fatto diventerebbe calcolo all’interno della sua coalizione. Nessuno di noi, al netto di legittime strategie politiche-elettorali, ha qualcosa contro la signora Ferro che, peraltro, ha la vocazione a essere un ottimo consigliere di minoranza. E questo politicamente non è un complimento…».
Sorvolando sulle schermaglie politiche, la sensazione è che in assenza di una disciplina specifica, dalla mattina del 24 novembre possano aprirsi una serie di contenziosi per l’assegnazione del seggio fino a oggi riconosciuto al miglior candidato a governatore perdente. Ricorsi che potrebbero essere determinati dalle modifiche dello Statuto, laddove si specifica che i consiglieri regionali eletti in Calabria saranno trenta (in tale cifra viene ricompreso il miglior competitor del governatore eletto) oltre il presidente della giunta.
Ne sono consapevoli anche negli uffici della Corte d’Appello di Catanzaro, che sarà l’organo chiamato a procedere alla proclamazione degli eletti. I giudici Antonio Saraco, Vincenzo Galati e Alessandro Bravin, incaricati di seguire la delicata partita elettorale e sancire la convalida degli nuovi consiglieri regionali, probabilmente avranno il loro bel daffare per sbrogliare una matassa intricata.

Antonio Ricchio

a.ricchio@corrierecal.it

 

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