GIOIA TAURO Il porto di Gioia Tauro così come è non ha portato grandi benefici alla Calabria. Almeno in termini di ricadute per il tessuto socio-economico-produttivo della regione. E di questo ne è consapevole l’esecutivo Renzi che proprio dall’infrastruttura della Piana conta di creare le condizioni per lo sviluppo dell’intera regione. È in sintesi questo il pensiero che è emerso nel dibattito “Gioia Tauro: basta melina, ora si fa sul serio” svoltosi nella sala del comitato dell’Autorità portuale. Un confronto – organizzato dai Partito democratico calabrese – che ha cercato di mettere in fila tutti i progetti utili a far compiere quel salto di qualità al terminal reggino. E l’autorevolezza degli interventi – in sala c’erano i sottosegretari Marco Minniti, Umberto Del Basso De Caro i rappresentati della Medcenter e dei sindacati – ha dato un tono alto alle considerazioni tramutandole in una sorta di atto d’impegno del governo Renzi a favore di Gioia Tauro. A questo proposito gli inquilini di Palazzo Chigi hanno rassicurato sul futuro dell’infrastruttura: «È la cabina di regia l’unica deputata a mettere in piedi qualsiasi ipotesi di sviluppo del porto», ha tenuto a precisare Minniti nel suo intervento. Il sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri ha ribadito tutto l’impegno del governo nel tramutare le promesse in realtà. «Le iniziative in cantiere per rilanciare Gioia – ha sostenuto – sono pronte fin da maggio scorso. Ma finora sono mancati gli intermediari istituzionali con i quali il governo poteva rapportarsi». Un vulnus che, secondo l’esponente politico, è stato colmato prima con le elezioni del sindaco di Reggio Calabria, ma lo sarà ancor di più con il varo del nuovo esecutivo regionale. Ancor più nel dettaglio è entrato il sottosegretario alle Infrastrutture e trasporti, Umberto Del Basso De Caro: Gioia Tauro deve mantenere la piena centralità che merita. Un’affermazione che, in questo modo smentisce qualsiasi ipotesi di fusione con le altre Autorità portuali del sud Italia. L’esponente del governo – direttamente incaricato dal premier e dal ministro Lupi di rappresentare l’esecutivo nella cabina di regia per il coordinamento e per la sinergia delle azioni in materie economico-sociali nei confronti della Regione Calabria e della città dello Stretto – ha sottolineato quanto Renzi tenga alla crescita dell’intera area portuale calabrese. L’appuntamento, infine, è stato concluso dal candidato governatore del centrosinistra. «Ogni ipotesi di sviluppo della Calabria – ha affermato Mario Oliverio – passa da Gioia Tauro». Proprio per questo Oliverio ha presentato una proposta articolata in cinque punti: «In primo luogo – ha affermato il candidato alla presidenza della Regione – abbiamo chiesto la realizzazione della Zes (Zona economica speciale) per creare condizioni di attrattività per le imprese e per gli investitori. Senza uno strumento come questo difficilmente si potranno creare condizioni di competitività in un bacino come quello del Mediterraneo che spinge la portualità sempre più a sud dello stesso Mediterraneo. Si tratta, quindi, di creare le condizioni perché, nell’aumento del volume dei traffici che sempre di più quest’area registra, il porto di Gioia Tauro, che è l’infrastruttura portuale più importante del nostro Paese nel Mediterraneo, possa intercettarne una quota consistente. Il secondo obiettivo sul quale abbiamo lavorato – ha detto ancora Oliverio – è quello del gate-way, cioè i collegamenti tra l’infrastruttura portuale ed i traffici terrestri, a partire dall’adeguamento dei collegamenti ferroviari. Si tratta, quindi, di procedere ad una correzione profonda perché le attuali strozzature possano essere superate e, soprattutto, le Ferrovie dello Stato assumano un’iniziativa concreta per dare risposte anche rispetto alle gare che stanno andando deserte per la realizzazione di questi collegamenti. Bisogna, quindi, consolidare la funzione di hub transhipment ed affrontare definitivamente le problematiche che riguardano le caratteristiche portuali e la gestione. Il volume di Teus (Twenty feet equivalent units), va difeso e ampliato, perché altri porti come Tangeri in questi anni hanno realizzato una grande espansione dei loro traffici, raggiungendo obiettivi straordinari. È proprio di queste ore la notizia diffusa dalle agenzie che, secondo quanto emerge dall’aggiornamento congiunturale di Bankitalia che cita dati dell’Autorità portuale, tra gennaio e settembre del 2014 sarebbe diminuita del 2,6% la movimentazione dei container nel porto di Gioia Tauro. Nei primi nove mesi dell’anno la movimentazione complessiva è stata infatti pari a circa 2,3 milioni di Teus in riduzione rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Il porto di Gioia Tauro, quindi deve essere messo immediatamente nelle condizioni di competere e, quindi, bisogna sostenere queste attività. Il quarto obiettivo è quello di incrementare e salvaguardare il sistema portuale calabrese attraverso una seria valorizzazione dei porti di Villa San Giovanni, Crotone e Corigliano. Questi porti devono costituire delle strutture che, in modo sinergico, devono essere poste nelle condizioni di esprimere appieno tutte le loro potenzialità che sono enormi, attraverso una forte spinta verso la specializzazione. Il quinto punto – conclude Oliverio –riguarda un investimento consistente sulla ricerca e la formazione, un obiettivo di notevole importanza per proiettare questa nostra regione e quest’area verso le nuove frontiere dello sviluppo che saranno collocate, nei prossimi anni, sempre più a sud del Mediterraneo».
x
x