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«Stop alle nomine merito nostro, non di Oliverio»

CATANZARO «Tutte le nomine dirigenziali illegittime, targate Scopelliti’s, sono state bloccate grazie alle denunce formali e alle interrogazioni del Movimento cinque stelle. Mario Oliverio, ca…

Pubblicato il: 17/11/2014 – 11:40
«Stop alle nomine merito nostro, non di Oliverio»

CATANZARO «Tutte le nomine dirigenziali illegittime, targate Scopelliti’s, sono state bloccate grazie alle denunce formali e alle interrogazioni del Movimento cinque stelle. Mario Oliverio, candidato alla presidenza della Regione Calabria, ha di recente incontrato la presidente regionale Antonella Stasi significandole che se fosse diventato governatore avrebbe annullato le ultime nomine di dirigenti, frutto di una forzatura». Lo dice la deputata del M5s, Dalila Nesci, che aggiunge: «Pertanto, Oliverio sta in questi giorni intestandosi un risultato che non è suo, profittando di un diffuso atteggiamento di favore dell’informazione nei suoi confronti. Alla Stasi non ha fatto altro che anticiparle lo spoils system che adotterà, se verrà eletto presidente».

Prosegue la parlamentare Cinque stelle: «Ci sono enormi differenze tra noi e il Pd, tra noi e quel sistema politico che è incarnato da Oliverio, che sta nel palazzo da un’eternità e ora si propone perfino come discontinuo e grillino. La nostra attività sta negli atti, non nelle dichiarazioni alla stampa».

«Uno può andare e vedere sempre che cosa abbiamo fatto e quando ci siamo mossi per contrastare un sistema di potere di cui lo stesso Oliverio è parte e primo interprete». «Nello specifico – sottolinea la parlamentare – il Movimento cinque stelle ha proposto, espressamente invitando Oliverio a fare altrettanto, che i dirigenti, soprattutto della sanità, siano collocati per concorso pubblico, in modo da evitare che la politica amministri la cosa pubblica imponendo ai responsabili amministrativi scelte che contrastino con l’interesse generale». 

«Oliverio, Ferro e D’Ascola – conclude Nesci – facciano un veloce ripasso e dicano se nei loro partiti c’è stato o c’è qualcuno che voglia liberare l’amministrazione pubblica dai condizionamenti politici, per colpa dei quali la Calabria è rimasta indietro, non ha speso utilmente i fondi europei e ha una sanità tutta da guarire».

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