LAMEZIA TERME «Non deve stupire» il fatto che nel giuramento di alcuni affiliati alla ‘ndrangheta arrestati dai Ros dei carabinieri tra Milano, Lecco, Como e Reggio Calabria siano nominati «alcuni dei padri dell’Unità di Italia: Garibaldi, Mazzini e La Marmora. È dalla metà degli anni 70 che in ambienti di ‘ndrangheta si evoca la massoneria nei giuramenti rituali perchè diversi padri dell’Unità sarebbero stati massoni». A spiegarlo è l’esperto di organizzazioni criminali Enzo Ciconte. «Un tempo la ‘ndrangheta giurava in nome dei tre cavalieri spagnoli – prosegue lo storico – Osso, Mastrosso, Carcagnosso, la cui esistenza è dubbia. I tre uccidono lo stupratore della sorella e scappano e vanno nell’isola di Favignana. Uno rimane in Sicilia e fonda la mafia, uno va in Calabria e fonda la ‘ndrangheta e l’altro va in Campania e fonda la camorra». «Non deve sfuggire la modalità con cui avviene il giuramento», sottolinea Ciconte: «La riunione avviene a “cerchio formato” secondo l’antico rituale della ‘ndrangheta rimasto immutato. In questo cerchio – spiega il docente – chi giura si sente sotto osservazione da parte dei mafiosi ma nello stesso tempo protetto. Il messaggio simbolico è: stai attento che da questo momento sei protetto da noi ma nello stesso tempo osservato, e quindi se sbagli paghi».
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