In Calabria una campagna elettorale di qualità

Tra i tanti difetti della attuale campagna elettorale regionale c’è stata la disinformazione. Soprattutto quella riguardante i progetti della politica, che si sono tuttavia positivamente implementati nell’ultimo periodo. Principalmente quello portato in tour dal candidato del centrosinistra a governatore, Mario Oliverio, e dai singoli candidati della relativa coalizione.

A differenza che nel passato, le problematiche vengono affrontate con una maggiore conoscenza tecnica, per alcuni versi facilitata dalle informazioni acquisite nelle trascorse esperienze istituzionali. C’è quindi chi parla, con contezza e cognizione di causa, a differenza di come fanno invece tanti altri, di ambiente e territorio, di trasporti, di sanità e sociale, di agricoltura e così via. C’è anche chi si spende elettoralmente per il lavoro, forte di un passato nel sindacato e/o di naturali vocazioni. Tanta la passione che si vede negli occhi di chi riuscirà a guadagnare un buon successo elettorale, grazie al diffuso consenso generato dall’esercizio delle funzioni svolte e dalle importanti collaborazioni acquisite in corso d’opera, specie quelle disinteressate e assicurate a prescindere. 

Qualche errore di merito lo si fa ed è naturale che sia così, del tipo quello di ritenere che ci sia un assessore alla Sanità prima della fine del 2015 ovvero che a commissario ad acta venga nominato il presidente uscente. Non è così, perché il Patto per la salute lo esclude sul piano dell’accordo politico-istituzionale Stato-Regioni consacrato lo scorso 10 luglio. Più specificatamente, degli impegni in esso assunti (art. 12, comma 2, punto 2).

A ben vedere, una politica, perlomeno quella del centrosinistra, che sta dando una buona prova di sé alla ricerca di scongiurare il temuto assenteismo di massa. Un pericolo che dovrebbe ulteriormente attenuarsi negli ultimi giorni nei quali saranno in tanti a ritenersi soddisfatti dalle proposte in atto. Votare è il modo di superare quella viltà latente che sta condizionando le ultime prove elettorali, nelle quali i cittadini hanno timore di lasciare le loro impronte digitali sulla scelta di chi li governerà, nella preoccupazione di tirarsi fuori dalle eventuali performance negative. No, così non si fa. 

Per lavorare a favore della Calabria, i calabresi dovranno sporcarsi le mani con la mina del lapis con il quale impegneranno il futuro dei loro figli.

In questa campagna elettorale, meglio tra i candidati, ci saranno assenze che pesano, alle quali è necessario fare qui riferimento per ciò che hanno rappresentato nel panorama nazionale. Due le espressioni politiche di pregio: Agazio Loiero e Sandro Principe. Un’altra di peso amministrativo: Demetrio Naccari Carlizzi. 

Su tutto, la speranza di chi ama la Calabria e aspira a vederla correttamente governata, in ausilio al futuro governatore, che sarà presumibilmente Mario Oliverio, anch’egli di ottima statura, dalle migliori intelligenze che usciranno dalle urne e, nondimeno, dalle esperienze capaci di trasformare il dire in fare. Capaci di alzare il tiro dei progetti e puntare sui grandi interessi pubblici, quelli che porteranno la nostra regione fuori dal guado in cui è impantanata da decenni. Il tutto con la professionalità necessaria per fare dei finanziamenti comunitari lo strumento di crescita della cultura e del Pil regionale, senza i quali si rimane dove si è (se va bene). 

*Docente Unical