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Regionali, l'ultimo duello (in tv) tra i candidati

LAMEZIA TERME La discontinuità con le politiche del passato, le strategie per eliminare la burocrazia elefantiaca della regione, e poi ancora la mobilità, lo sviluppo del porto di Gioia Tauro e le …

Pubblicato il: 20/11/2014 – 15:45
Regionali, l'ultimo duello (in tv) tra i candidati

LAMEZIA TERME La discontinuità con le politiche del passato, le strategie per eliminare la burocrazia elefantiaca della regione, e poi ancora la mobilità, lo sviluppo del porto di Gioia Tauro e le soluzioni per l’eterna emergenza rifiuti. Tutte questioni urgenti, che sono state al centro del confronto tra i cinque candidati alla presidenza della Regione trasmesso dal Tgr Calabria. Condotto da Pasqualino Pandullo, lo speciale ha ospitato Mario Oliverio (centrosinistra), Wanda Ferro (centrodestra), Nico D’Ascola (Alternativa popolare), Cono Cantelmi (M5S) e Domenico Gattuso (L’Altra Calabria) e ha visto la partecipazione di Lino Morgante e Rocco Valenti, rispettivamente direttore editoriale di Gazzetta del Sud e condirettore Quotidiano del Sud. È la rottura col passato il tema principale su cui verte il forum promosso dalla Rai. Ad aprire la discussione è Gattuso, che sottolinea la necessità di «cambiare le prassi e il modo di fare politica in Calabria, mettendo alla guida delle istituzioni le persone migliori». L’ex candidato all’Europarlamento coglie anche l’occasione per lamentarsi della scarsa attenzione avuta dai media durante la campagna elettorale: «Non accettiamo il modo in cui siamo stati trattati. Abbiamo organizzato eventi di rilievo che non hanno avuto una sola riga sui giornali».
Anche D’Ascola ha ben chiara la “svolta” rispetto al passato: «Bisogna razionalizzare la rete ospedaliera, incrementare le infrastrutture, attuare le norme contro il precariato e spendere integralmente i fondi comunitari, stabilendone le modalità». Per Ferro si tratta piuttosto di «invertire la tendenza, sia nei metodi sia nei programmi, avendo le mani libere sulle nomine». Oliverio è invece convinto sia arrivato il momento di «costruire una sanità capace di ridurre la mobilità passiva a un mero dato fisiologico, dare nuova attenzione a un territorio dissestato e di costruire una cultura dei diritti e delle regole». Cantelmi propone i pezzi forti del programma del M5S: «Solo 2.500 euro al mese per i consiglieri regionali, massimo due mandati e poi a casa e restituzione dei fondi elettorali». Il candidato grillino rilancia la provocazione agli avversari sulla sottoscrizione del codice etico proposto dal Movimento: «Ma non abbiamo ancora avuto alcuna risposta».

 

ELEFANTIACA
La Regione è un pachiderma, anche per via della sua burocrazia. Una questione da affrontare subito «riorganizzando le competenze interne e riportando nelle istituzioni i movimenti e le associazioni che hanno capacità progettuali», spiega Gattuso. Ancora più duro D’Ascola, secondo cui è necessario «spezzare il collegamento tra peggiore politica e peggiore amministrazione. I burocrati sono affetti da carrierismo e troppo spesso diventano capoelettori dei politici». Come eliminare questa saldatura? «Con i concorsi, che prevedono procedure verificabili con curricula dimostrativi delle competenze», continua il senatore di Ncd.
E se Ferro ripropone i «cruscotti informatici» per monitorare l’attività della politica, Oliverio ribadisce la necessità di «un unico misuratore», cioè il «raggiungimento degli obiettivi». Cantelmi non perde tempo e rifila una stoccata al candidato del centrosinistra, in uno dei pochi momenti di alta tensione del confronto: «Sono esterrefatto dalle parole di persone che gravitano nelle istituzioni calabresi da 40 anni». Bordata che Oliverio respinge subito: «Si informi su come ho amministrato la Provincia di Cosenza». Cantelmi, oltre alla polemica, dice la sua sulla “sburocratizzazione”. «Come procedere? Facendo entrare i cittadini nel castello ma anche proponendo referendum consultivi sul futuro dei territori».

 

MOBILITÀ, RIFIUTI, PORTO DI GIOIA
Arriva poi il momento di affrontare altre questioni decisive. Cantelmi propone una riqualificazione dei piccoli centri attraverso la mobilità sostenibile, la riduzione del trasporto su gomma, il porta a porta per i rifiuti e il “no” secco a inceneritori e discariche. Oliverio esorta invece Ferrovie dello Stato a rimettere in agenda la Calabria, che è «una regione italiana al pari delle altre», ed evidenzia l’importanza del porto della Piana («strategico per tutto il Paese») e della differenziata spinta, anche per mezzo di un “accompagnamento” ai Comuni, attraverso «premi e penalità». «Sui grandi problemi serve una convergenza di tutte le forze politiche», rimarca Ferro, che stigmatizza un sistema ferroviario «non del terzo millennio» e ripropone i piani provinciali per i rifiuti. D’Ascola pone invece l’accento sull’ineludibilità dei termovalorizzatori, mentre Gattuso ricorda le sue decennali battaglie sul tema dei trasporti e critica il ministro Lupi e attacca a viso aperto l’assessore regionale Fedele: «La sua politica trasportistica è stato un fallimento totale».

 

INNOVAZIONE
Altro punto, che ha avuto forse troppo poco spazio in questa campagna elettorale, riguarda l’innovazione tecnologica. «La nuova frontiera», per Oliverio, con Cantelmi che mette sul piatto l’idea di creare un laboratorio per ogni provincia per la costruzione di nuove stampanti 3D. D’Ascola vede le new technologies come un motore per la creazione di posti di lavoro, Gattuso come un “richiamo” per far tornare in Calabria i cervelli migliori, Ferro come un mezzo per creare profili professionali che oggi non esistono.
È il penultimo passaggio prima della chiusura della campagna elettorale. Domani l’ultimo atto.

 

p. bel.

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