«Siamo qui a testimoniare la vicinanza di Fratelli d’Italia al porto di Gioia Tauro in un momento particolarmente delicato della portualità calabrese e italiana». Lo ha detto Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale, nel corso di un incontro a Gioia Tauro in vista delle elezioni regionali di domenica cui ha partecipato anche Gianni Alemanno, componente dell’ufficio di presidenza del partito. «Questa è un’infrastruttura – ha aggiunto Meloni – che va sostenuta per farle recuperare volumi di traffico che, se si perdono a Gioia Tauro, non vanno in altri porti italiani ma vanno in porti esteri. La storia di Gioia Tauro è una storia di abbandono del governo e delle Ferrovie che non vogliono investire a Gioia Tauro. Se non riusciamo a valorizzare la vocazione nazionale di Gioia Tauro e il suo ruolo al centro del Mediterraneo – ha sostenuto, da parte sua, Alemanno – la conseguenza è un danno all’intera portualità italiana. Noi puntiamo su tre direttrici: la Zes, per la quale chiediamo che la domanda venga trasmessa all’Unione Europea in attesa dell’iter parlamentare in corso; la riduzione delle tasse di ancoraggio e delle accise sui carburanti, e soprattutto un ruolo di Rfi a sostegno del porto. Su questi tre punti presenteremo emendamenti sulla legge di stabilità e interrogheremo il governo perché decida di intervenire subito prima che sia troppo tardi».
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