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"Barbiere di Siviglia", successo per la prima del Rendano

COSENZA Ha aperto con Rossini la stagione lirico-sinfonica del teatro Rendano, dove ieri si è tenuta la prima de “Il barbiere di Siviglia”, cui sono seguiti lunghi e convinti applausi. Il teatro co…

Pubblicato il: 22/11/2014 – 12:52
"Barbiere di Siviglia", successo per la prima del Rendano

COSENZA Ha aperto con Rossini la stagione lirico-sinfonica del teatro Rendano, dove ieri si è tenuta la prima de “Il barbiere di Siviglia”, cui sono seguiti lunghi e convinti applausi. Il teatro cosentino «grazie anche al nuovo corso inaugurato dal neo-direttore artistico Lorenzo Parisi, si è ripreso il suo pubblico – fanno sapere gli interessati – con un sold out già annunciato da qualche giorno e che ieri sera si è materializzato sotto gli occhi di tutti», alla presenza di politici e autorità. In platea anche Dario Antoniozzi che, nel 1977, da ministro dello Spettacolo, assegnò al Teatro “Rendano” il riconoscimento di teatro di tradizione.

platea

 

Allestimento «nuovo di zecca e completamente auto-prodotto dal teatro di tradizione cosentino», “Il Barbiere di Siviglia” ha puntato su una collaborazione con l’accademia Rossiniana di Pesaro, con il risultato di portare in riva al Crati molti esponenti del “Rossini Opera Festival”, a cominciare dalla regista Rosetta Cucchi e dal direttore d’orchestra Luca Ferrara. La Cucchi ha ridotto gli elementi scenici all’essenziale, supplendo con una serie di artifizi che mutuano molto dal teatro delle ombre. Alcune sue intuizioni sono quasi da lanterna magica e tutta la messa in scena appare come permeata da una regia cinematografica che colloca “Il barbiere di Siviglia in una dimensione onirica.

 

seconda

 

L’epilogo è, invece, moderno e divertito, con il siparietto di don Bartolo che ascolta in una cuffia dei nostri giorni musica dance e canticchia. L’allestimento del “Rendano” si è avvalso di un cast vocale di tutto rispetto, con la partecipazione di Giorgio Caoduro (Figaro), subentrato all’ultimo momento al baritono kazako Sundet Baigozhin, costretto a dare forfait perché ammalato, di Chiara Amarù e la sua Rosina, nel 2013 insignita dell’Oscar della lirica come miglior mezzosoprano.

terza

 

Don Bartolo è stato invece interpretato da Paolo Bordogna, considerato tra i migliori baritoni “buffi” per la sua capacità di coniugare presenza scenica e indiscusse qualità vocali.
Professionale ed efficace anche la partecipazione del tenore sudamericano Francisco Brito (Il Conte di Almaviva/Lindoro), di Costantino Finucci (Don Basilio) e dei due cosentini Sarah Baratta (Berta) e Michele Bruno (Fiorello). All’altezza del compito anche il coro lirico “Francesco Cilea” di Reggio Calabria diretto dal maestro Bruno Tirotta. Degna della prova anche l’orchestra del “Rendano” diretta da Luca Ferrara, grazie a cui l’orchestra, composta in gran parte da musicisti calabresi, ha potuto riannodare i fili di quel cammino interrotto per qualche anno.

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