Egregio commissario Corina Cretu, lei afferma: «Ci sono Regioni in cui continuiamo a pompare soldi da anni senza risultati». È altrettanto vero che buona parte di queste risorse non vengono utilizzate per ignavia e indole di asservimento a politiche clientelari. I finanziamenti per essere impiegati e bene utilizzati dalla collettività devono essere proposti attraverso forme accessibili. Sostengo fermamente che un progetto se valido vada finanziato, ma capita spesso che ciò non avviene perché le direttive comunitarie, egregia commissario Cretu, prevedono per le imprese solamente incentivi in “conto capitale”, notoriamente conosciuto come fondo perduto, in misura percentuale lorda dal 30 al 50 % circa. Ciò significa che il soggetto beneficiario (impresa o ditta individuale che sia) per poterne beneficiare dovrà disporre con mezzi propri della percentuale non finanziata, cosa rara oggi più che mai. Questo motivo sta alla base della cospicua somma di 120 milioni di euro del solo comparto agricolo che la Calabria rischierà di perdere per le annualità 2013/2014. In qualità di utente e a mio personale avviso, sento il dovere di indicare il rimedio logico che avrebbe dovuto e dovrebbe essere il caposaldo contemplato nelle programmazioni recepite dalla Regione Calabria, e cioè quello di concedere anche la opportunità di fruire di quelle risorse indicate in percentuali, nella stessa quantità e senza maggiore onere per la pubblica amministrazione, ma anche nella forma di “finanziamento globale a rimborso” a un tasso di interesse agevolato e un rimborso a medio/lungo termine con scadenza della prima rata al terzo anno di accensione mutuo. Se ciò avvenisse, non tornerebbe indietro neanche un euro non utilizzato e le risorse, consapevoli di doverle restituire, sarebbero impiegate con cognizione.
*Titolare Società KiwiCalabria
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